La bozza di riforma delle concessioni balneari approvata dal Consiglio dei ministri può essere considerata una positiva base di partenza sulla quale sviluppare un riordino solido di una materia da troppo tempo appesa a proroghe e rinvii.
“La bozza di riforma delle concessioni balneari approvata dal Consiglio dei ministri può essere considerata una positiva base di partenza sulla quale sviluppare un riordino solido di una materia da troppo tempo appesa a proroghe e rinvii. Non solo un adempimento per adeguarsi alle prescrizioni dell’Europa e alla sentenza del Consiglio di Stato, ma soprattutto un’opportunità per dare certezze e prospettive di sviluppo ad un settore che rappresenta uno dei motori economici della nostra riviera e della nostra regione, andando innanzitutto a salvaguardare le professionalità degli operatori senza limitare l’ingresso di nuovi soggetti, tutelando e promuovendo gli investimenti, innescando un rinnovamento dei servizi in chiave di sostenibilità e accessibilità.
In attesa del testo definitivo dell’emendamento al disegno di legge Concorrenza e soprattutto della definizione dei decreti attuativi, veri e propri banchi di prova con i quali si misurerà nei fatti la concreta intenzione del Governo in materia, le misure previste paiono andare in una direzione comprensibile, seguendo alcuni dei principi cardine di cui anche l’Amministrazione comunale di Rimini negli anni si è fatta portavoce sui tavoli nazionali attraverso Anci. Primo tra tutti l’inserimento tra i criteri per la scelta del concessionario dell’'esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l'accesso al settore di nuovi operatori; la durata delle concessioni per il tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti; la garanzia di massima partecipazione alle gare di microimprese ed enti del terzo settore e favorendo quelle imprese che negli ultimi cinque anni abbiano tratto dalla concessione la principale fonte di reddito. Positiva anche l’intenzione di prevedere un ristoro per i concessionari uscenti per il mancato ammortamento degli investimenti fatti e di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. Si ritiene importante e non scontato il riferimento alla necessità di garantire il libero e gratuito accesso alla battigia e in generale di migliorare l’accessibilità della spiaggia anche per chi ha delle disabilità.
Il coinvolgimento attivo e non solo di principio dei territori, prevedendolo esplicitamente nell’assetto normativo che si andrà a configurare, dovrà essere la chiave per perseguire l’obiettivo primario che resta la salvaguardia di un comparto che nella nostra riviera è un’eccellenza, un settore strategico da cui passa il salto di qualità dell’offerta turistica italiana e da cui dipendono migliaia di imprese, di lavoratori e quindi di famiglie.
È chiaro che adesso la differenza la faranno anche e soprattutto i tempi: il Governo non può perdere un secondo che è uno nell'allestire i decreti attuativi su cui poi gli Enti locali dovranno definire le evidenze. Ma sicuramente ieri si è segnato un punto importante di una storia che, seppur molto complessa, da quasi 20 anni a questa parte pare non riesca a muoversi dal punto di partenza”.