Il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha illustrato la proposta di Bilancio del Comune di Rimini per l'anno 2012, che sarà portata all'esame del Consiglio Comunale.
"Un Bilancio - ha detto il Sindaco - che giunge in uno dei momenti più difficili della storia repubblicana per i Comuni. Oggi gli italiani sono chiamati a pagare il prezzo delle pigrizie e incapacità della classe dirigente di questo Paese. Adesso la crisi che si sente nei telegiornali arriva sulla pelle della gente. I Comuni sono chiamati a metterci la faccia per chiedere i soldi ai cittadini per poi darli a Roma. Prendiamo i soldi per salvare il Paese? Bene, giusto, lo dobbiamo salvare, però allo stesso tempo lo Stato non restituisce con i trasferimenti le risorse necessarie per dare i servizi necessari alle comunità. Trasferimenti che dal 2010 sono diminuiti di ben 14 milioni, passando da circa 37 milioni di euro ai 23 di quest'anno.
La proposta di Bilancio che stiamo presentando alla Città per recuperare questo divario è frutto di un lungo percorso di studio e analisi, reso ancor più difficile dal quadro normativo in continuo cambiamento con ben quattro manovre governative."
"Una proposta articolata - ha proseguito il sindaco - per giungere a un Bilancio con tre obiettivi prioritari: renderlo virtuoso e strutturale, farne uno strumento con scelte politiche ben chiare per le priorità di questa Amministrazione sul welfare (che come ci eravamo impegnati mantiene il 40% della spesa), sulla sicurezza, sull'istruzione e sulla cultura. Una proposta di Bilancio, poi, attenta all'equità e alla redistribuzione dei sacrifici tra tutti attraverso una politica che utilizzi tutte le leve a propria disposizione per salvaguardare i settori più deboli della nostra popolazione. Saranno esentati dall'addizionale Irpef, che rimane invariata allo 0,30%, i redditi fino a 15.000 euro, riguardando oltre 29.000 riminesi. Cancellata l'imposta di scopo che incideva sui fabbricati diversi dalla prima casa. Anche nell'applicazione dell'IMU (Imposta municipale unica) sulla casa abbiamo cercato meccanismi che colpissero rendite come quelle delle case sfitte applicando l'aliquota massima dell'1,06%. IMU che sarà dello 0,99% sugli immobili diversi dalla prima casa e dello 0,76% sui contratti di locazione a canone concordato, utili per fare emergere il nero. Gli ulteriori tagli del Governo per 4 milioni di euro ci hanno costretto a prevedere lo 0,5% sulla prima casa, che però viene alleggerita dalla franchigia di 200 euro a cui si aggiunge l'ulteriore franchigia di 50 euro per ogni figlio sino a 26 anni."