Sviluppare i rapporti tra enti locali, scuole e Osservatorio, per promuovere e diffondere in maniera sempre più radicata e capillare una nuova cultura della legalità, integrata con i temi della sicurezza urbana.
È uno degli asset di lavoro condivisi durante l’incontro tra l’assessore alla legalità del Comune di Rimini Francesco Bragagni e una delegazione dell'Osservatorio della provincia di Rimini sulla criminalità organizzata, l’organismo nato per promuovere e coordinare le attività di analisi e monitoraggio degli atti illeciti legati alla criminalità organizzata sul territorio riminese.
L’incontro, che ha visto la partecipazione per l’Osservatorio di Ivan Cecchini, Veronica Antonelli e Roberto Ferrara Cevoli, è stata l’occasione per un primo contatto ufficiale con la nuova amministrazione, utile per porre le basi per la programmazione della futura collaborazione.
“Un rapporto che il Comune di Rimini vuole consolidare – è il commento dell’assessore Bragagni – come abbiamo avuto modo di confermare in questo primo lungo e proficuo incontro. La consapevolezza è che gli enti locali possano giocare un ruolo decisivo nella promozione della cultura della legalità e quindi nel contrasto del radicamento dei fenomeni criminosi, attraverso politiche integrate in materia di sicurezza urbana. Sono tante le azioni e le sinergie che possiamo mettere in atto, a partire dalla promozione di iniziative di carattere formativo e informativo, che rappresentano il cuore dell’attività dell’Osservatorio. Il primo appuntamento sarà già per il 21 marzo, Giornata della memoria in ricordo delle vittime delle mafie, una data simbolo per la quale stiamo già lavorando insieme. Altro tema chiave affrontato nel corso dell’incontro riguarda i beni confiscati alle mafie: l’obiettivo che come Comune ci poniamo è quello di cercare di rendere più veloci e meno farraginose le procedure per permettere agli enti locali di rendere fruibili quei beni senza che passi troppo tempo”.
“Credo – conclude l’assessore Bragagni – che questo incontro possa rappresentare l’avvio di un rinnovato percorso di collaborazione, necessario ancor più in questa difficile fase storica, con il sistema economico reso più vulnerabile ed esposto dalla crisi legata alla pandemia”.