Indice della criminalità delle province italiane. La dichiarazione del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad

L’ormai tradizionale indice della criminalità delle province italiane, pubblicato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore" sulla base delle denunce presentate, offre quest’anno un quadro ricco di spunti e ancora più completo riguardo al tema della sicurezza nelle città italiane durante l’anno del Covid.

Data di pubblicazione

Per i 25 Comuni della provincia di Rimini sono due gli elementi principali che emergono in relazione ai reati denunciati dell’anno 2020.

Innanzitutto prosegue il sensibile calo delle denunce presentate rispetto all’anno precedente, che sebbene risenta senz’altro del lockdown e al decremento dei flussi turistici, rientra comunque in un trend che vede un costante calo dal 2013, anno in cui le denunce furono 26.741 contro le 15.642 della classifica odierna: sono 11 mila reati in meno, per un calo secco del 70,9 per cento. Rispetto a 20 anni fa siamo quasi a un dimezzamento. Ripeto, i dati assoluti sono condizionati dalla pandemia, ma già nel 2019, prima del Covid, le denunce erano scese sotto quota 20 mila, per la prima volta dal 2002.

Il secondo elemento che emerge dalla ricerca del Sole 24 Ore è che la propensione alla denuncia - ancora più forte e sentita nelle province metropolitane del Centro e Nord Italia - e l’impatto statistico dei consistenti flussi turistici sul territorio restano i principali fattori che determinano la definizione della classifica. Se la propensione alla denuncia è segnale della fiducia del tessuto civico rispetto all’efficacia delle forze dell’ordine e delle istituzioni, l'importante peso dell’accoglienza turistica sull’area riminese si può leggere in controluce attraverso l’alta posizione in alcune tipologie di reati, per così dire predatori, tipici dei luoghi ad alta concentrazione di ospitalità e più ricchi. Un’attrattività che già la crisi economica precedente al Covid aveva accentuato.

Per l’anno pre-Covid (2019), il Sole 24 Ore aveva introdotto il calcolo della componente turistica. Rimini si trova nella parte virtuosa di questa classifica ponderata (insieme a Venezia, Aosta, Trento e Bolzano), tra le province più sicure del Paese, e ribaltando la solita graduatoria assoluta, ma il ragionamento da fare non è semplicemente statistico. I territori e le città ad alta concentrazione turistica e di ospitalità sono ancora di più diventati attrattori per la capacità di creare ricchezza, anche e soprattutto in periodi di estrema difficoltà, sociale e economica, come l’anno della pandemia.

Due le considerazioni operative. La prima: resta aperta come una ferita il mancato rafforzamento strutturale degli organici di polizia per una provincia come la nostra, a tutti gli effetti metropolitana. Un rafforzamento che deve essere strutturale, definitivo. Ed è per questo che spero e credo che gli impegni presi poco più di un mese fa, proprio a Rimini, dal Ministro Lamorgese in ordine a sede delle forze di Polizia e passaggio di categoria amministrativa della questura si concretizzino al più presto, senza dovere ancora una volta a polemiche, ultimatum, discussioni a diversi livelli istituzionali. Tra persone serie non c’è bisogno di alzare i toni, ma se fosse necessario non avremo remore a farlo, per il bene di comunità.

La seconda riflessione nasce dall’analisi di quanto accaduto quest’estate, specie in alcune zone costiere anche della nostra provincia. C’è un evidente mutamento di alcuni fenomeni, primo tra tutti il fenomeno delle risse e delle violenze, legato a bande giovanili. Un fenomeno che trova conferma anche sul piano nazionale, di cui bisogna prenderne atto per poter mettere in campo le adeguate azioni di prevenzione e contrasto. E bisogna farlo per tempo perché, visto l’andamento altalenante dei numeri della pandemia in molti paesi europei, la prossima potrebbe essere un’estate molto simile a quella del 2021. La stessa azione preventiva, nei mesi apparentemente più tranquilli, deve avvenire anche sul versante del controllo e del monitoraggio di alcune situazioni territoriali, legate a strutture ricettive che danno ricovero a persone fuori dalla legalità”. 

 

Tabella reati denunciati in provincia di Rimini 1996/2020 

ANNO 

TOTALE DELITTI DENUNCIATI 

PROVINCIA DI RIMINI 

1996 

28.688 

1997 

29.657 

1998 

26.319 

1999 

19.421 

2000 

19.433 

2001 

19.277 

2002 

19.888 

2003 

23.507 

2004 

22.729 

2005 

23.032 

2006 

24.126 

2007 

26.521 

2008 

22.438 

2009 

22.500 

2010 

20.235 

2011* 

23.054 

2012 

24.681 

2013 

26.741 

2014 

26.631 

2015 

26.136 

2016 

24.261 

2017 

23.448 

2018 

21.799 

2019 

19.994 

2020 

15.642 

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Ultimo aggiornamento

26/10/2023, 00:10