Considerare l'integrazione scolastica come parte del più ampio obiettivo della inclusione sociale e, conseguentemente ridefinire la collocazione dell’educatore professionale nella classe e non solo al fianco dello studente con disabilità. Pensare all’inclusione sociale dunque anche attraverso la valorizzazione del coinvolgimento dei compagni di classe. Il raggiungimento degli obiettivi definiti per l’alunno con disabilità è perseguito anche con azioni pedagogiche di respiro più ampio che includono l’attivazione e la partecipazione del gruppo classe.
L'obbiettivo è anche quello di valorizzare la presenza dell’educatore nei momenti di programmazione e verifica del PEI (Il piano educativo), della programmazione educativa, degli incontri con professionisti ed operatori esterni alla scuola, nella definizione del progetto di vita e non solo scolastico.
Questo comporta anche l'idea di assegnare le risorse all’Istituto in base a criteri condivisi per una gestione finalizzata e congruente con la nuova filosofia della presenza dell’educatore nella classe; ne deriverà quindi un’assegnazione oraria settimanale complessiva ad Istituto Scolastico, non nominale per alunno.
Trend storico di certificazioni e di investimenti in Emilia Romagna e a Rimini (dati e dettagli nelle slide in allegato)
"Non solo accompagnamento educativo uno ad uno - spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini - ma una vera e propria inclusione nella classe non più solo con l’educatore ma attraverso una equipe scolastica multiprofessionale. Questo, in estrema sintesi, il fulcro delle nuove linee per l’inclusione scolastica. Integrazione che passa attraverso una fitta rete di relazione con famiglie, associazioni, scuola ed Ausl. Inclusione a scuola e integrazione tra percorsi educativi, sociali e di vita che, visto il costante aumento di domanda, necessità un nuovo approccio in grado di includere nei processi educativi tutto il sistema classe, gli educatori, gli insegnanti, le famiglie e le istituzioni".
Il numero di alunni che usufruiscono dell’assistenza è passato negli ultimi dieci anni da 129 a 368 con un incremento del 185% - (non sono considerati 0-6 comunali ed è considerato l’aumento prodotto dalla presa in carico degli studenti delle superiori in seguito alla riforma delle Province – A.S. 2015/2016)
L’incremento dell’investimento è stato del 270% – il dato non considera 0-6 comunale e tiene conto della presa in carico degli alunni delle superiori