Recupero e valorizzazione di nuovi spazi urbani per la comunità.
Sempre più attive le nuove “giardiniere civiche”, coloro che si occupano di rigenerazione di beni comuni urbani, cura del verde, partecipazione civica, grazie alla collaborazione tra Comune e cittadini. In una Rimini sempre più ‘green’.
Una iniziativa finalizzata a promuovere la partecipazione, da parte di cittadini e associazioni senza scopo di lucro, nel recupero e nella valorizzazione di nuovi spazi urbani per la comunità.
Un progetto che nasce sulla scorta del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione di Rimini per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, dall’esperienza ormai consolidata dei gruppi “Civivo” e da “AdottiAmo Rimini”.
Il progetto nasce dalla proposta di Emanuela Angelini Larghetti e di Michela Ghigi, due cittadine che già da anni partecipano ai Civivo nella cura del verde, non solo attraverso la manutenzione di aiuole e spazi verdi, ma anche tramite la progettazione vera e propria attraverso l’utilizzo di fiori e piante. Le “Giardiniere civiche” collaborano con le società che già gestiscono per il Comune la cura del verde, interagiscono con loro sia a livello esecutivo che propositivo.
Una proposta che parte anche dalla necessità di ripensare gli spazi urbani alla luce delle nuove esigenze, ampliando i luoghi a disposizione della comunità attraverso l’impegno dei cittadini che mettono al servizio della loro comunità tempo e competenze specifiche con passione e grande senso civico.
E basta guardarsi intorno per vedere il frutto del grande lavoro portato avanti dalla città sul fronte del verde.
Un processo nato sia dal basso - da cittadini volontari che vivono e curano ogni centimetro di terra - sia dall’alto, dallo studio attento di paesaggisti e landscape designer: mani che parlano lingue diverse ma che hanno guardato nella stessa direzione e che, messe nella terra, hanno dato vita ad una città sempre più verde, sostenibile, condivisa.
Ogni singola aiuola è diventata madre di nuove piante che andranno a colonizzare altri luoghi pubblici. Rispetto ambientale, corresponsabilità, cura, buone pratiche: la bellezza della città che cambia oggi si riflette anche nel verde.
Un cambiamento che necessita di cura e di competenza e che esperienze come quelle dei ‘giardinieri civici’ e dei ‘civivo’ aiutano ad alimentare e a diffondere.
Tutto ha inizio con la piazza sull’acqua: dove c’era un luogo abbandonato e inospitale nasce un parco di bellezza con vista sul Ponte di Tiberio. Si innesca così un punto fertile di riconquista, di rivendicazione di una ricchezza e di una bellezza che dà alla natura il via per trovare un modo per occupare gli spazi e i cuori, secondo i propri ritmi vitali.
Una bellezza che contagia i ‘vicini di casa’, gli abitanti del borgo che ospita la piazza sull’acqua, quel Borgo San Giuliano dove nasce il primo Civivo Farm Borg e con lui il giardino del ponte di Tiberio, quello di piazzale Vannoni, il giardino di via Trai, piazza Gabena, il temporary garden in piazza della Balena… e tanto altro ancora.
Un innesto contagioso che nel tempo ha piantumato metri e metri di città. Spazi in cui le forze naturali oggi si possono esprimere creando concatenazioni fatte di erbe vagabonde, semi erranti e piante spontanee, dune di sabbia intrecciate a piante mediterranee, profumi di stagione ma anche di storia.
Una sorta di "Rimini green line" da scoprire, magari con la bicicletta, seguendo le piste ciclabili che non a caso collegano questi luoghi sempre più belli.
Piazza sull’acqua, giardino del Part, borgo San Giuliano (giardino ponte di Tiberio, piazza Vannoni, il giardino di via Trai, piazza Gabena), lungofiume degli artisti, piazza della Balena, nuovo lungomare, nuovo Belvedere (sulla spiaggia davanti a piazzale Kennedy), anello verde e ciclabile dell’Ausa, lago della Cava, nuovo giardino della Stazione e poi la lunga linea verde che costeggia il Metromare, il giardino di farfalle, l’oasi naturalistica In.cal System lungo il Marecchia: sono soltanto alcune tappe di questo di questo ideale percorso dove lasciarsi guidare dal potere rigenerante degli spazi verdi.