Equiparare gli studenti residenti a Rimini e Santarcangelo di Romagna – in particolare, quelli abitanti nelle zone di confine tra le rispettive amministrazioni - per permettere alle loro famiglie di scegliere le scuole più vicine, alle stesse condizioni
Questo, in estrema sintesi, il significato dell’accordo sulla reciprocità nell’applicazione delle rette per i servizi educativi e scolastici approvato dalla Giunta del Comune di Rimini e valida per tutto l’anno scolastico 2021/2022.
Sono diversi, ed in aumento, i cittadini che, abitando sui confini, usufruiscono di servizi pubblici e privati dislocati in territori comunali limitrofi, diversi dal proprio. Su tutti, quelli scolastici. Basti pensare ai residenti nelle zone di San Vito, Santa Giustina, Vergiano/Spadarolo, San Martino in Venti, Corpolò, oppure ai nuclei abitati Fornace e Cà Spina (Rimini).
Per questo i Comuni di Rimini e Santarcangelo di Romagna hanno pensato ad un accordo di reciprocità, per dare la possibilità ai propri cittadini di poter usufruire dei servizi pubblici situati nei rispettivi territori, alle stesse condizioni dei cittadini residenti. Un accordo appena approvato dalla Giunta del Comune di Rimini che comprende, nello specifico, la reciprocità nell’applicazione delle rette per i servizi educativi e scolastici in favore dei cittadini residenti nei comuni di Rimini e Santarcangelo di Romagna per l’anno scolastico 2021/2022.
I servizi interessati all’accordo sono:
- nidi d’infanzia comunali (a gestione diretta, in appalto, in concessione o in convenzione)
- scuole d’infanzia paritarie comunali e statali;
- refezione scolastica scuole primarie.
Si tratta di interventi volti a facilitare l'accesso e la frequenza alle attività del sistema scolastico di istruzione (in particolare per quel che interessa l’accordo approvato, il trasporto scolastico, la refezione scolastica e la retta della scuola dell’infanzia).
“Quello appena approvato dalla Giunta – spiega Chiara Bellini, Vice Sindaca del Comune di Rimini con delega alle politiche educative – è più di un accordo tecnico tra due amministrazioni. Il primo motivo è pratico, e riguarda gli evidenti benefici per le tante famiglie che, abitando sui confini, portano i propri figli nelle scuole dei Comuni non di residenza. Il secondo è culturale. L’accordo apre infatti ad una diversa concezione dei servizi pubblici e della fruizione civica degli spazi, non più e non solo legata a confini amministrativi, ma alle reali esigenze delle persone. Nelle nostre intenzioni, quello appena siglato con il Comune di Santarcangelo di Romagna, che ringrazio per l’apertura, la disponibilità e la competenza dimostrata, sarà il primo di una serie di accordi che vorremmo replicare, laddove possibile, con il più ampio numero di comuni confinanti con la città di Rimini. L’obbiettivo è aprire i territori a forme di reciproca mutualità a vantaggio esclusivo dei rispettivi cittadini”.