Si inaugura alle ore 16 di sabato 16 ottobre 2021 la mostra dedicata a Luigi Poiaghi dal titolo Se mi cerchi alla Galleria dell’Immagine di Rimini.
«C’è un lavoro di Luigi Poiaghi con un titolo che potrebbe apparire enigmatico: Se mi cerchi. Due semicerchi composti da semi di lappola trovati dietro casa e fissati su geotessuto: uno, solo tratteggiato e l’altro interamente realizzato con i semi in una sorta di trama “pointilliste, ma di una monocromia naturale, in senso proprio.
Gioco di parole, quel se mi cerchi, forse anche a suggerire, nella sua ammiccante ambiguità, ipotesi di lettura diverse, o più semplicemente richiamare l’attenzione su quella insolita costellazione di poverissimi semi. Un lavoro, come altri, che comunque fa pensare; o se si vuole, DA DA pensare, stando al titolo di un’opera non a caso riprodotta in varie occasioni….».
Proprio con le parole del curatore della mostra, il critico e storico dell’arte Claudio Spadoni (tratte dalla prefazione al catalogo edito da Pazzini Editore) si vuole introdurre il il significato della mostra che si inaugura alla Galleria dell’Immagine di Rimini, nel ricordo di uno degli artisti più originali e appartati che hanno lavorato ed esposto in Romagna, terra d’adozione di Luigi Poiaghi.
Luigi Poiaghi, nato a Corsico nel 1947, ha condotto una ricerca lucida e attenta sulle forme del visibile, coltivando e spaziando con passione silenziosa ambiti e territori diversi, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla poesia. Da Milano dove si forma a Brera e dove ha contatti importanti con gallerie e con l’ambiente artistico dominato per tutti gli anni ‘80 dalle correnti concettuali, si trasferisce a Verucchio poco più che trentenne. In Romagna, dove visse, trovò una seconda dimensione esistenziale e creativa, coltivando una felice contaminazione delle espressioni aritistiche.
Continuerà a “sperimentare nel lavoro – come sottolineava M.Virginia Cardi - quella necessità epocale di uscire dalla figurazione, pur non eludendo la chiamata del reale”. Poiaghi si spegne nel 2017 nella casa di Cà Paesino, sulle colline della Valmarecchia, dove sino all’ultimo ha lavorato e composto i suoi pensieri in versi.
Tra le sue partecipazioni più recenti ricordiamo: “Ritratto per Assenza” il suo primo libro fotografico, nel dicembre del 2012 edito da Pazzini. Seguirono nel filone della fotografia, la personale nel 2013 al Museo di Rimini, nel contesto di Rimini Foto di Settembre. Poi la collettiva allo studio Marangoni di Firenze, il secondo posto al Si Fest di Savignano nel 2015, la mostra a Bibbiena nel 2016. L’ultima, presenza in pubblico e con la fotografia, sempre nel 2016, nella collettiva all’Arsenale di Venezia con Ombre, a cura di Denis Curti.
Ingresso libero, in ottemperanza con le disposizioni delle norme vigenti anticovid /Orario:dalle 9 alle 12,30 dalle 16 alle 19 tranne sabato pomeriggio e festivi / info 0541793851 musei@comune.rimini.it