Sono oltre un centinaio, a cui se ne aggiungeranno un’altra cinquantina nel corso delle prossime ore, i cittadini ucraini in fuga dalla guerra e arrivati nel territorio provinciale riminese.
Donne e uomini che hanno lasciato le zone di confine di un Paese dove da una settimana il conflitto con la Russia si è intensificato al punto tale da costringere migliaia di cittadini ucraini ad abbandonare le proprie case e famiglie in cerca di protezione. Da giorni lo sportello del Comune di Rimini dedicato al supporto e all’accompagnamento dei cittadini stranieri, si è attivato per rispondere ai primi bisogni anche mettendo in relazione le richieste di chi arriva con le associazioni e i privati che si sono resi disponibili a dare un aiuto in questa fase emergenziale.
Una prima risposta immediata, per poter far fronte alle ripercussioni di una situazione internazionale repentinamente precipitata, in attesa del tavolo di coordinamento che sarà convocato dalla Prefettura, che alla luce anche delle indicazioni del Ministero dell’Interno, dovrà pianificare e organizzare una risposta organica a livello provinciale e condivisa rispetto ad una crisi di non rapida risoluzione.
La città di Rimini sin dalle prime ore ha comunque mostrato un grande solidarietà nei confronti del popolo ucraino, sia nei confronti di chi è fuggito dal Paese sia per chi invece è rimasto nei territori di conflitto. Diversi operatori turistici hanno messo a disposizione gratuitamente le proprie strutture per accogliere donne e bambini, così come è stata importante la catena di aiuti di associazioni e privati che hanno consentito di inviare generi alimentari, indumenti, coperte e medicinali, con i primi tre contingenti già partiti da Rimini a inizio settimana.