Da quasi due anni, da quando il Covid ci ha tolto ogni certezza, siamo abituati ad analizzare la pandemia partendo dai punti fermi: dati, confronti, statistiche.
Proviamo ad umanizzare i numeri, affidando preoccupazioni o per coltivare le speranze, trovando anche nei freddi bollettini alcune chiavi per guardare con fiducia al domani. E un segnale in questo senso arriva leggendo tra i numeri del bollettino demografico di Rimini, dopo un 2020 che ha visto la nostra città pagare un tributo pesantissimo in termini di vite umane. Scorrendo il bollettino salta subito un numero all’occhio: 178. È la differenza tra i riminesi scomparsi tra gennaio e novembre 2020 e lo stesso periodo di quest’anno. 178 decessi in meno rispetto all’anno scorso, con un tasso mensile di mortalità che da marzo a novembre è stato sempre più basso rispetto a quello dei mesi corrispondenti del 2020. C’era il Covid allora, c’è il Covid oggi, eppure la situazione è radicalmente cambiata. È evidente che si tratta di dati complessivi, non circoscritti agli effetti della pandemia, e che dunque vanno inseriti in una visione più allargata. Ma non si può vedere con chiarezza che dietro quel numero, 178, ci sono tantissime vite salvate grazie al contributo della scienza, alla campagna di vaccinazione, alle misure di prevenzione e contrasto messe in campo per fronteggiare il virus. Se oggi ci apprestiamo a vivere un Natale ancora complicato, ma più sereno rispetto a quello passato, se oggi possiamo pensare a come trascorrere le feste con nostri famigliari e amici e non chiusi tra le mura di casa, se oggi nonostante le varianti e un virus che continua a circolare con insistenza il tasso di riempimento degli ospedali è sotto controllo, lo si deve allo straordinario sforzo del personale medico e all’impatto della campagna di immunizzazione. Oggi più che mai dobbiamo cercare di aggrapparci alla speranza e all’ottimismo, essere responsabili pensando agli altri e a noi stessi, essere prudenti, ma guardare al domani con fiducia. Per riconquistare la ‘piena’ normalità e smettere di guardare i numeri.