"Nel 1963 l'amica Flora Carabella, moglie di Marcello Mastroianni, le presenta il regista Federico Fellini e così Lina Wertmüller diventa il suo aiuto sul set di 8 ½.
Da qui nasce un’amicizia profonda e una stima reciproca. All’interno dell’Archivio Fellini, alla Cineteca del Comune di Rimini, è conservata la sceneggiatura originale appartenuta alla regista.
Il rapporto lungo una vita con Federico Fellini lega Lina Wertmuller, scomparsa nella notte a 93 anni, anche alla città di Rimini. Straordinaria e indimenticabile la sua carriera, con film passati alla storia come «Mimì metallurgico ferito nell’onore», «Film d’amore e d’anarchia» o «Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto». Nel 2019 aveva vinto il premio Oscar alla carriera".
Il suo esordio come regista, dopo l'incontro con Federico Fellini, avviene nel 1963 con I basilischi, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia che le valse la Vela d'argento al Locarno Festival. Per Pasqualino Settebellezze, che ebbe successo anche negli Stati Uniti, la Wertmüller è candidata a tre Premi Oscar nella cerimonia del 1977 (migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura), mentre una quarta candidatura arriva a Giancarlo Giannini per la sua interpretazione del protagonista. Lina Wertmüller è stata la prima donna a essere candidata alla vittoria dell'Oscar come miglior regista. Dopo aver firmato negli anni’90 altre pellicole diventate successi popolari – Io speriamo che me la cavo (1992), Ninfa plebea (1996), Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996), Ferdinando e Carolina (1999) – firma nel 2004 il suo ultimo film: Peperoni ripieni e pesci in faccia, in cui compare anche Sophia Loren, una delle attrici da lei più dirette nella seconda parte della sua carriera.
"Rimini ricorderà Lina Wertmuller durante l’inaugurazione del Palazzo del Fulgor, asse del Fellini Museum, domenica 12 dicembre".