Modifiche al Regolamento sul ruolo del Garante delle persone private della libertà personale

L’assessore comunale Kristian Gianfreda: “Un incarico fondamentale per assicurare una maggiore integrazione della comunità, garantire i diritti dei detenuti e limitare i casi di recidiva”.

Data di pubblicazione

Rendere la figura del Garante dei diritti dei detenuti più operativa, affinché, grazie al suo sostegno, i detenuti si integrino meglio nella società e i casi di recidiva possano diminuire.   

È questo uno degli obiettivi delle modifiche del Regolamento comunale sul Garante delle persone private della libertà personale approvate lunedì 5 dicembre dalla Commissione Consiliare Permanente, che ha espresso parere positivo alla proposta deliberativa.   

  

Una serie di ritocchi che, in sintesi, hanno lo scopo di rendere maggiormente efficiente e strategico il ruolo del Garante rispetto al passato nell’interesse dei carcerati e, di riflesso, della comunità.   

  

Le novità, in sintesi, riguardano le elezioni e la durata dell’incarico (articolo 5), che viene portata da tre a cinque anni e la dotazione finanziaria assegnata al Garante per sostenere i costi di funzionamento dell’Ufficio, ferma restando la natura gratuita dell’incarico (art. 7).  Inoltre, per lo svolgimento delle attività e dei compiti assegnati, il Garante per i diritti delle persone private della libertà personale si potrà avvalere di una struttura organizzativa (che dovrà individuare la Giunta) e del supporto del personale dell’ente. 

 

Si tratta di alcune trasformazioni del precedente regolamento del 2014 volte a superare talune criticità riscontrate nel funzionamento dell’Ufficio negli anni passati, così da migliorare le condizioni di vita e di inserimento sociale delle persone detenute - è il commento dell’assessore alla protezione sociale del comune, Kristian Gianfreda -. Abbiamo circa 130 persone che scontano la pena ai Casetti e circa 900 in pene alternative sul nostro territorio provinciale. Quella del Garante è una figura fondamentale che ha l’obiettivo di garantire che i diritti dei detenuti non vengano calpestati e, allo stesso tempo, di assicurare che, una volta libere, queste persone abbiamo una possibilità di essere integrate evitando di compiere altri reati. Un approccio di carattere preventivo attraverso il quale vogliamo garantire una maggiore coesione della collettività innalzando il livello di sicurezza e impedendo a monte, per quanto possibile, il ripetersi di situazioni illecite. Tutto questo è supportato da una serie di azioni e progetti tra la nostra amministrazione comunale, l’EUPE e della casa circondariale che presto metteremo in campo. A febbraio del prossimo anno, inoltre, in accordo con la Presidente del Consiglio comunale, verrà indetta una seduta tematica su questi temi”.    

  

È demandata alla Giunta comunale l’individuazione della struttura organizzativa già presente nell’ordinamento interno dell’Ente che dovrà fornire al Garante per i diritti delle persone private della libertà personale le risorse umane, strumentali e finanziarie da utilizzare.  

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Ultimo aggiornamento

07/12/2024, 00:10