La Biblioteca civica celebra il VII centenario della morte di Dante Alighieri con un percorso cronologico di testimonianze dantesche fra manoscritti e raffinati volumi di corte
La mostra “Le opere di Dante nella storia della Gambalunga” che celebra il VII centenario della morte di Dante Alighieri (1321-2021) aperta lo scorso 10 settembre viene prorogata fino a sabato 8 gennaio 2022.
Centinaia i visitatori che hanno apprezzato l'esposizione, come testimoniano le numerose attestazioni lasciate sul registro all'ingresso. In un percorso cronologico si espongono nelle Sale antiche preziose testimonianze manoscritte miniate tra cui primeggiano il Codice Gradenighiano e raffinati volumi di corte. Si potrà vedere il Codice Pandolfesco che tramanda il testamento di Malatesta da Verucchio (1226 ca.-1312), il mastin vecchio del XXVII canto dell'Inferno, in cui si menziona Francesca, eternata dal Sommo Poeta. Quindi la produzione a stampa a partire dall'incunabolo del 1477, cinquecentine, edizioni settecentesche e ottocentesche tra cui quella interamente illustrata con disegni di Flaxman incisa da Lasinio a Firenze nel 1851. Altre testimonianze librarie, grafiche e fotografiche documentano il mito di Francesca da Rimini fino al Novecento, tra le quali la tragedia di D'Annunzio impreziosita dalle xilografie di Adolfo De Carolis. Infine numeri unici di periodici balneari d'inizio secolo ispirati e intitolati a «Francesca», «Paolo», «Il Convito» e lo studio del medico riminese Guglielmo Bilancioni, Il suono e la voce nell'opera di Dante, illustrato da Luigi Pasquini. Echi delle opere di Dante la cui suggestione permane nel tempo ispirando studi, riflessioni e ricerca della bellezza. Nell'ultima sala espositiva alla riflessione sulla bellezza invitano le opere, una sedia e un volto di fanciullo, di Alessandro Moreschini, artista che vive e lavora a Bologna. Come scrive Raffaele Quattrone: «Il bello non necessariamente deve essere vuoto. L'estetica non necessariamente deve essere priva di etica... Un messaggio per la celebrazione della morte di Dante e per il valore e l’importanza della poesia in un mondo laico che sembra aver perso la sua spiritualità, la sua prospettiva di vita e vive il nunc et ora».
La mostra partecipa al progetto del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Società Dantesca Italiana: Dante e la Divina Commedia in Emilia-Romagna. Testimonianze dantesche negli archivi e nelle biblioteche.
Biblioteca civica Gambalunga, Sale antiche
nei giorni feriali di apertura al pubblico
ma-ve 9-13|14-18, sa 9-13
visite guidate su prenotazione telefonando al n. 0541-704326
tutti i sabati alle ore 10 e alle 11.30 e dal 23 dicembre al 7 gennaio tutti i pomeriggi alle ore 17.30
in altri giorni e orari visite guidate per gruppi a richiesta: fondi.antichi@comune.rimini.it ingresso gratuito nel rispetto delle norme di sicurezza