Dopo aver premiato Rimini fra le migliori grandi città dell’anno appena concluso, la redazione di Art Tribune torna a inserire le bellezze culturali e architettoniche della città in un’altra prestigiosa classifica.
Il Fellini Museum è stato scelto, unica istituzione museale italiana insieme al Maxxi nel cuore de L’Aquila, fra i 10 migliori nuovi poli di interesse culturale nelle metropoli internazionali.
Dopo aver scandagliato gli edifici aperti nel 2021 che si sono distinti per le qualità spaziali e per i progetti che hanno portato alla nascita di nuovi poli di interesse culturale nelle metropoli internazionali, ma anche nelle città italiane, la prestigiosa rivista Art Tribune indica il polo museale dedicato al genio del cineasta riminese fra le nuove aperture più promettenti e valide.
La classifica è il frutto di una ricerca che ha ripercorso tutto ciò che in questo secondo anno di pandemia è avvenuto di rilevante nell’ambito museale mondiale sotto la lente d’ingrandimento dell’architettura. Una ricognizione che ha portato il team di esperti di arte e cultura contemporanea a scegliere il nuovo spazio museale riminese per le sue caratteristiche uniche al mondo per architettura e sostanza. Una chiave che apre la porta dell’immaginazione, attraverso un museo/non museo costruito fisicamente sulla traiettoria di sviluppo di una città intera sul fronte del recupero di contenitori e ragioni artistiche e creative nell’ambito delle dinamiche dello sviluppo e della crescita della comunità.
“Con la recente entrata in attività della terza sede – scrive Valentina Silvestrini, coordinatrice della sezione architettura della testata – del Palazzo del Fulgor, si è definitivamente formato il polo museale diffuso che Rimini ha scelto di intitolare a uno dei suoi più illustri cittadini: Federico Fellini. (…) L’aspetto vincente? L’aver inteso l’omaggio al cineasta non nell’accezione di “opera in sé conclusa”, ma come eredità viva in grado di propagare la propria eco in più luoghi del centro città. Piazza Malatesta inclusa, che così diviene l’epicentro del nuovo “ecosistema culturale” riminese, insieme al Teatro Galli e al PART – Palazzi dell’Arte Rimini”.