“Un anno fa di questi tempi l’emergenza Coronavirus condizionava profondamente le nostre vite.
Il numero di casi positivi era ancora elevatissimo, gli ospedali sotto stress, le attività e gli esercizi non avevano ancora ripreso a lavorare a pieno regime. Era l’inizio di una stagione vissuta con sentimenti contrastanti: da una parte l’angoscia di rivivere un nuovo lockdown, dall’altra la speranza affidata alla scienza e ai vaccini. A dodici mesi di distanza, quella luce accesa dalla ricerca medica ci ha permesso di riappropriarci di una sorta di ‘normalità’, ma soprattutto di vedere drasticamente calare i numeri contenuti in quei bollettini di aggiornamento che hanno tristemente scandito la quotidianità dei mesi più duri della pandemia. Gli ultimi dati comunicati ieri ci consegnano tutta un’altra fotografia: 20 nuovi casi positivi in provincia, 11 guarigioni. A ottobre 2020 si viaggiava su quasi 800 casi alla settimana, oggi siamo a un quarto. Questo è un fatto che si può leggere solo alla luce della poderosa campagna vaccinale.
Se oggi infatti siamo in grado di affrontare con relativa tranquillità una curva di contagi che ha ripreso a salire, se oggi il Covid fa un po’ meno paura, la ragione sta nel fatto che abbiamo tra le mani lo strumento più efficace per fargli fronte. I vaccini restano la principale risorsa per allontanare lo spettro di nuove restrizioni, di nuove chiusure, di nuove privazioni.
Mentre ci si avvia alla somministrazione della terza dose per alcune categorie, resta ancora troppo elevata nella nostra comunità la percentuale di donne e uomini che sceglie di non immunizzarsi. La nostra provincia ha ormai guadagnato la medaglia di territorio con la più alta ‘resistenza’ nei confronti della vaccinazione. Anche gli ultimi dati forniti dall’Ausl scorsa settimana parlano del 76% dei riminesi che si è sottoposto ad almeno una dose di vaccino, una copertura molto al di sotto delle altre località della Romagna, che si assestano tra l’81% e l’84%.
Il mio appello va a quella percentuale di persone ancora scettiche: vi invito a fidarvi della ricerca scientifica e della nostra sanità, la stessa sanità d’eccellenza che ci cura per ogni problema di salute. Abbiamo bisogno di garantire un futuro sereno a tutta la comunità, per questo vi invito a contribuire con una semplice vaccinazione, perché il non gesto di alcuni non abbia conseguenze sulla vita di tutti e soprattutto dei più esposti”.