si tratta di una piccola ma importante integrazione che potrà permettere anche a chi possiede lo status giuridico di richiedente protezione internazionale o a cui sia stata già riconosciuta una qualche forma di protezione umanitaria e inseriti in progetti di accoglienza dal Ministero dell'Interno, di partecipare alle attività di volontariato civico. Si tratta del primo e decisivo passo per poter includere anche i profughi ospitati presso le strutture e gli enti assistenziali attivi nel Comune di Rimini nelle attività svolte dai 49 comitati Ci.vi.vo. (civico.vicino.volontario) riminesi. Gli inserimenti saranno coordinati dalle strutture dedicate del Comune di Rimini che avranno il compito di facililitare l'incontro tra le strutture accoglienti che ospitano i profughi e i comitati civivo interessati al loro inserimento.
“Si tratta di un momento importante – è il commento di Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini – propedeutico e fondamentale per l'inserimento dei profughi ospiti nelle nostre strutture in attività di volontariato civico. Un passo amministrativo che nasconde una grande valenza sociale e culturale. Dall'idea iniziale alla sua condivisione con i comitati civivo fino all'inizio del percorso amministrativo vero e proprio è passato pochissimo tempo. Da parte mia c'è una volontà forte che ha trovato riscontro nell'entusiasmo delle associazioni e dei profughi stessi. Tra questi vi sono persone in grado di poter svolgere mansioni importanti per la collettività, c'è chi potrà insegnare la lingua inglese, chi sa lavorare con l'uncinetto, chi viene da attività artigianali in patria utili per lavori di manutenzione e riparazione. Un modo virtuoso di passare dalla paura e dalla diffidenza alla conoscenza e condivisione, attraverso coloro che meglio rappresentano la coscienza civica gratuita al servizio della collettività, i nostri comitati civivo”.