La rassegna “Voci dai fondi. La biblioteca raccontata” prosegue venerdì 4 maggio, puntando la sua lente di ingrandimento sul’700, il secolo in cui Rimini, piccola città del chiuso Stato Pontificio, conobbe un periodo di grande vivacità culturale, grazie alla diffusione di una moderna mentalità scientifica basata sulla ragione, sulla sperimentazione e ricerca scientifica. Fra i protagonisti, Giovanni Bianchi (1693-1775), alias Iano Planco, lo scienziato dalle eccezionali doti intellettuali, dedito in particolare alle scienze mediche e naturali, che aveva trasformato la sua casa (ove riaprì l’Accademia dei Lincei morta sessant’anni prima a Roma) in una scuola e in un museo di storia naturale ed antiquaria, e adibito una costruzione vicino al mare a luogo di osservazione astronomica, meteorologica e marina. Nella sua scuola si affrontarono tematiche scientifiche e di medicina, ma si insegnarono anche le lingue e le letterature classiche, l’archeologia e la storia patria; si formarono numerosi intellettuali, tra cui: Giovanni Antonio Battarra, il cardinale Giuseppe Garampi, Michele Rosa, Giovanni Cristofano Amaduzzi, Gaetano Marini. Ne parlerà venerdì 4 maggio, il medico e storico della medicina Stefano De Carolis, che con la conversazione su Iano Planco segreto: storia di una ricerca fra le carte della Gambalunga, illustrerà il suo lungo (e ormai concluso) lavoro di ricerca, e alcuni particolari – rigorosamente scelti fra quelli più singolari e curiosi – che da quella ricerca sono riemersi.
Iano Planco segreto: storia di una ricerca fra le carte della Gambalunga.
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