Un corso composto da dieci lezioni di cui due teoriche con una operatrice del Centro antiviolenza e otto tecniche con gli istruttori di Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Municipale.
Il corso di autodifesa è una delle attività comprese all’interno delle attività territoriali per il contrasto alla violenza di genere inseriti nel primo report regionale sulla violenza di genere. Un panorama o su denunce, feminicidi, strutture, accessi ai Pronto soccorso, ai Centri antiviolenza e sulle attività di contrasto attuate che arriva a un anno dall’istituzione dell’Osservatorio. https://parita.regione.emilia-romagna.it/notizie/2018/violenza-di-genere
Il rapporto esamina, con tabelle e grafici, il fenomeno della violenza contro le donne nella nostra Regione ed evidenzia che: "Nell’ultimo quinquennio, le donne che hanno sporto denuncia alle forze di polizia per aver subito una violenza sono state oltre 31.000 nella nostra regione. In particolare, circa 14.000 di queste donne sono state vittime di minaccia, oltre 3.000 di stalking, 1.700 di violenza sessuale, 13.000 di una violenza fisica grave o gravissima quali percosse, lesioni e tentati omicidio, mentre 66 sono state assassinate"
I dati riminesi
Nella Regione Emilia - Romagna sono presenti 20 Centri Antiviolenza e 39 case rifugio; di questi, due centri e 4 case sono ubicati nella Provincia di Rimini, tra le province con una presenza più capillare rispetto ad altre di analoghe dimensioni (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Ferrara).
Nel Comune di Rimini è presente il Centro Antiviolenza "Rompi il Silenzio", che gestisce anche il Centro Antiviolenza Comunale "Spazio Vinci", inaugurato nel mese di settembre 2018. Il centro ha accolto e assistito, circa 250 donne, delle quali più di 200 hanno dichiarato di aver subito una o più forme di violenza (fisica, sessuale, psicologica, economica). Delle più di 170 donne che si sono rivolte al centro per la prima volta,(35 erano già inserite in un percorso di uscita dalla violenza) sono 130 sono quelle con figli; tra questi, più di 80 sono stati coinvolti in una qualche forma di violenza. Nelle case rifugio sono state ospitate, al 31 ottobre 2018, 39 donne e 46 dei loro figli, con un dato complessivo di 85 persone costrette ad essere messe in protezione.
Numerose sono inoltre gli accessi alla Casa delle Donne di piazza Cavour: nell'anno 2018 sono state accolte ben 594 donne, che si sono rivolte per consulenze di varia natura (informazioni, violenza, assistenza economica ecc.) o che hanno usufruito degli sportelli di consulenza legale, psicologica e dell'Ass.ne Rompi il silenzio. Numerose sono inoltre le attività di prevenzione contro la violenza messe in atto dal Servizio; tra esse si ricordano:
- i corsi di difesa personale;
- la partecipazione, in qualità di capofila, al bando regionale per l'autonomia abitativa attraverso il quale è stato possibile aiutare 6 donne e i loro 11 figli, già inseriti in appositi percorsi di uscita dalla violenza, a raggiungere e/o consolidare la loro autonomia di vita lontano dai partner autori delle violenze subite;
- l'organizzazione di iniziative ed eventi informativi in occasione delle giornate dell'8 marzo e del 25 novembre, anche in collaborazione con le associazioni del territorio;
- l'organizzazione di iniziative promosse dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Rimini, tra le quali si ricordano i convegni "Tra famiglia e carriera - verso nuove pratiche di innovazione sociale per il lavoro femminile" e "I linguaggi della parità e delle opportunità”.
“Il corso di autodifesa appena concluso – è il commento di Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – è un esempio concreto, tra i tanti, delle attività messe in campo dalla rete territoriale a sostegno delle donne. Per alcune di loro, lo studio delle tecniche di difesa tramite la simulazione di un'aggressione, è stato come rivivere violenze da cui sono veramente passate. Una realtà per la prima volta messa nera su bianco dall’osservatorio regionale, di cui Rimini è parte attiva. Numeri che, se da una parte preoccupano per le storie di sofferenza che si nascondono dietro, dall’altra testimoniano l’attivismo del territorio riminese in termini di strutture e servizi. L'importanza del corso di autodifesa mi è stato confermato di persona dalle donne che hanno partecipato. ”