Pubblico e privato insieme per estendere la rete della videosorveglianza sull’intero territorio cittadino e per aumentare il livello di prevenzione e contrasto al degrado e ai fenomeni di illegalità.. Sono gli obiettivi del protocollo di intesa che arriverà tra qualche giorno sul tavolo della Giunta comunale per lo sviluppo di una collaborazione in materia di sicurezza e videosorveglianza fra il Comune di Rimini e soggetti privati o pubblici.
Il protocollo – rivolto ad associazioni di categoria, ordini professionali, cooperative e sindacati – nasce con l’obiettivo di creare una rete integrata di videosorveglianza nel territorio comunale, andando a implementare ulteriormente il sistema di controllo già attivo gestito dal Comune di Rimini e collegato alla centrale operativa della Polizia Locale e delle Forze di Polizia. Un’iniziativa che risponde ad una precisa esigenza sollevata in diverse circostanze proprio dai privati, da confederazioni e associazioni, per ampliare la copertura del sistema di videosorveglianza in particolare nella rete viaria principale e secondaria e in alcuni luoghi strategici.
“Le tecnologie e gli apparati di videosorveglianza garantiscono un contributo decisivo per la deterrenza e le prevenzione dei fenomeni di illegalità e come supporto alle attività investigative – sottolinea l’assessore alla sicurezza e alle attività economiche Locale Jamil Sadegholvaad – non a caso l’attivazione delle telecamere è spesse volte la prima richiesta avanzata da privati e operatori economici. Ecco perché riteniamo che per rafforzare il presidio della legalità e della sicurezza sia indispensabile una collaborazione virtuosa tra istituzioni e privati”.
Sottoscrivendo il protocollo, le associazioni si impegneranno a promuovere l’installazione di sistemi di videosorveglianza che possano interagire anche direttamente con gli apparati della Polizia Locale del Comune di Rimini, nel pieno rispetto dei principi predisposti dal Garante per la protezione dei dati personali e di quanto stabilito dal Regolamento dell’Unione Europea (679/2016). Il sistema informativo dei dati e i programmi informatici degli impianti di videosorveglianza saranno configurati riducendo al minimo la raccolta dei dati personali e dei dati identificativi. Spetterà poi al Comune definire, una volta sottoscritto il protocollo, il regolamento attuativo che poi sarà presentato al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per una valutazione.