Come è noto la Giunta comunale ad agosto ha approvato all’aggiornamento della disciplina per l’applicazione delle tariffe per i servizi educativi comunali per l’infanzia, andando a integrare il documento sulla base degli obblighi vaccinali previsti dalla legge Lorenzin, indispensabili per poter usufruire dei servizi. La circolare interministeriale prevede che i bambini non in regola con gli adempimenti vaccinali non possano frequentare, ma possano comunque restare iscritti e mantenere il posto nei servizi educativi. Discorso valido sia per le scuole pubbliche che per quelle private. Questo consentirà ai bambini di poter essere immediatamente riammessi non appena si sia attestata l’avvenuta regolarizzazione della posizione. Il mantenimento del posto però ha un costo per la collettività, sia in termini strettamente economici sia perché si impedisce ad altri bambini in lista di attesa di poter usufruire del servizio: per queste ragioni la Giunta ha deciso di specificare nel regolamento per l’applicazione delle tariffe che anche le famiglie dei bambini non in regola con gli obblighi vaccinali saranno tenute al pagamento di una retta base, fino all’eventuale regolarizzazione. Si tratta della stessa regola applicata in tutti i casi in cui i bambini, per motivi vari come ad esempio lunghe permanenze all’estero, non frequentano il servizio, mantenendo però il posto occupato.
Ad oggi, gli uffici scolastici del Comune di Rimini sono impegnati nella verifica puntuale delle autocertificazioni arrivate. Si sta in particolare analizzando un caso in cui, a una prima analisi, emergerebbero dissonanze. Si ricorda che ogni verifica che riconducesse a ipotesi di falso in atto pubblico, farebbe scattare immediatamente una segnalazione alla Procura della Repubblica.
“I controlli e le verifiche– commenta Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – continuano senza sosta su ogni singola autocertificazione, foglio per foglio. Rispettare leggi e norme, punendo chi le vuole aggirare o ignorare del tutto, diventa necessario quando prima di ogni cosa in ballo è la salute dei bambini”