Una dopo l’altra si stanno esaurendo le cause intentate contro il Comune di Rimini per il recupero dei maggiori oneri di esproprio del V Peep.
La Giuntacomunale ha deciso nell’ultima seduta di accettare altri 32 atti che portano a 712 il totale delle rinunce volontarie già formalizzate delle cause intentate contro il Comune di Rimini per il recupero dei maggiori oneri di esproprio del V Peep.
Un risultato che, favorito anche dalle scelte della Giunta di rinunciare a richiedere le spese legali liquidate dal Tribunale, l’Amministrazione comunale giudica estremamente positivo perché riporta, riconoscendo la correttezza delle scelte fatte, serenità nel confronto con i cittadini.
“Un risultato su cui – è il commento dell’Amministrazione comunale – riteniamo sia possibile lavorare ancor, magari con un intervento del legislatore così come fu fatto col cosiddetto emendamento “Sani – Petitti”, che prevedeva il 50% in più di abbattimenti con risultati oltremodo positivi per i proprietari degli alloggi Peep ma che fu affossato da una sentenza della Corte dei Conti. Ecco, in un clima di collaborazione e di risoluzione dei problemi a favore dei cittadini, l’Amministrazione comunale di Rimini rinnova la propria disponibilità per far sì che quei principi possano essere ripresi in un nuovo emendamento che, in collaborazione con le rappresentanze locali delle forze politiche che attualmente guidano il Paese, traduca in realtà quei concetti e quegli obiettivi reali e concreti con un emendamento alla legge di bilancio che proprio in questi giorni è in discussione e approvazione in Parlamento.”. In questo senso, il sindaco Andrea Gnassi nei prossimi giorni invierà una comunicazione a tutti i parlamentari eletti in Emilia Romagna per sensibilizzare sul tema, sollecitando la proposizione di un provvedimento bipartisan per risolvere definitivamente la questione, da proporre già in sede di approvazione della Legge di Stabilità 2019.
Come si ricorderà, le rinunce volontarie hanno iniziato ad arrivare a seguito delle prime sentenze del Tribunale di Rimini che davano ragione all’Amministrazione Comunale, rigettando e dichiarando inammissibili tutte le domande avanzate dai cittadini. Sentenze attraverso cui il Tribunale ha riconosciuto dovute al Comune di Rimini le somme richieste a titolo di maggiori oneri d’esproprio per l’acquisizione delle aree del V Peep Ausa, legittimo il vincolo del prezzo massimo di cessione delle rispettive unità immobiliari ed inammissibile la domanda volta a riconoscere l’erroneità della quantificazione disposta dal Comune con riferimento alla proposta di corrispettivi per l’eliminazione dei vincoli di inalienabilità. Delle 15 cause andate a sentenza solo due sono state appellate dai privati.
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