Una stagione turistica nel segno del più

Illustrati i dati di arrivi e presenze sulla Riviera estiva nell'estate 2003. I punti critici e le prospettive di crescita per il futuro
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Una stagione turistica che ha visto l’incremento di arrivi e presenze sulla riviera di Rimini ed è andata in controtendenza rispetto ad altre località e rispetto alle previsioni d’inizio estate. Un’immagine della città che è salita sulla ribalta nazionale ed internazionale in termini molto positivi rispetto al passato. Una politica degli eventi che ha dato buoni frutti e che accompagnandosi a nuovi ed importanti investimenti infrastrutturali potrà accrescere il numero di turisti e visitatori che vengono a Rimini. D’estate, ma anche durante il resto dell’anno. Questi, in sintesi i punti salienti del bilancio turistico della stagione 2003, e delle prospettive per il futuro tracciato dal Sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli e dal Vicesindaco ed Assessore al Turismo Maurizio Melucci. Un quadro che il Sindaco giudica roseo a patto che Rimini non si accontenti dei risultati raggiunti ma lavori al miglioramento della promozione e dell’offerta turistica, con attenzione alla destagionalizzazione, al potenziamento delle infrastrutture, all’innovazione, al miglioramento della qualità urbana, alla stesura di regole certe e condivise per quanto concerne orari e rumori, a un maggior controllo sul fronte dell’ordine pubblico. Sei anni di crescita Il periodo gennaio-luglio del 2003 ha registrato nella provincia di Rimini ha un aumento di 318.352 arrivi rispetto allo stesso periodo del 1997 (da 1.318.990 arrivi del 1997 a 1.637.342 del 2003). Sul fronte delle presenze, con riferimento agli stessi anni e allo stesso periodo di tempo, c’è stato un aumento di 1.137.655 (da 7.854.019 presenze registrate da gennaio a luglio del 1997 a 8.991.674 del 2003). Il trend di crescita si è confermato anche nel 2003 rispetto al 2002: +1,97% arrivi e + 0,1% presenze nel periodo gennaio - agosto. In un quadro generale i risultati della Riviera di Rimini possono dirsi positivi - ha precisato il Vicesindaco Maurizio Melucci - soprattutto se confrontato con tre elementi. 1) Il segno più si registra sul fronte dei turisti destagionalizzati con più capacità di spesa e meno legati al clima: nel periodo gennaio-marzo del 1997 sono 152.000 arrivi contro i 193.000 del 2003. 2) le previsioni a tinte fosche fatte a inizio stagione, secondo le quali anche la nostra riviera sarebbe stata investita da un forte calo nel turismo causa la guerra in Iraq, la negativa congiuntura internazionale e i timori della Sars, l’epidemìa di polmonite atipica. 3) Le previsioni a livello nazionale fatte da Unioncamere i primi di settembre che davano sul fronte delle presenze un –4,1% per i Laghi, -3,6% per le Città d’arte, - 1,9% località balneari e –0,4% Località di montagna, queste ultime considerate nel quadro complessivo nazionale come le realtà che sono andate meglio. Rimini superstar Dopo un lungo periodo di ‘ritorni’ in chiaroscuro (Rimini e la prostituzione in strada, Rimini e le discoteche dove si fa uso di droga, Rimini e il divertimentificio), “Rimini è tornata a far notizia in senso positivo collegata a un’immagine soft del dolce vivere” ha sottolineato il Sindaco Alberto Ravaioli. Sono state oltre 200 le pagine dei periodici nazionali (L'Espresso, Oggi, Gulliver, Vogue, Tuttoturismo, Bell'Italia solo per citarne alcune)che hanno descritto le sorprese estive, le ultime tendenze e le novità sulla spiaggia, così come i luoghi di Rimini che parlano di Fellini e di cultura, gli incantesimi della piadina, gli sport sulla spiaggia. Sommando la diffusione di tutti i periodici e considerando i lettori potenziali, si può affermare che quest’estate ogni italiano ha letto almeno un articolo con argomento Rimini. Problemi emersi e considerazioni Pur considerando il buon andamento nel suo complesso del turismo va rilevata una perdita progressiva delle presenze estere. “Non ci siamo più ripresi dall’’89, ‘90, il famigerato periodo delle mucillaggini – ha spiegato il vicesindaco Melucci – dopo di allora si sono dimezzate le presenze”. E non stanno aiutando le politiche turistiche del Governo italiano: nessun incentivo alle imprese che investono per rinnovarsi, nessun rifinanziamento della legge 135, le scarsissime risorse di cui dispone l’Enit (un terzo rispetto a quelle a disposizione dell’Ente turismo della Spagna nostra diretta concorrente sul mercato turistico internazionale, appena sufficienti a pagare i dipendenti). Ma Rimini sta investendo per riposizionarsi sul mercato scandinavo e tedesco. “E’ importante, all’interno del quadro regionale, lavorare in sinergìa con i privati per rilanciare la marca Rimini” ha spiegato Melucci “si può pensare ad una struttura comprendente l’intera Riviera di Rimini che porti avanti, superando ogni campanilismo politico, il marketing pubblico e privato, ovvero promozione della riviera e politica degli eventi”. Per quanto concerne i prezzi va perseguita l’esperienza di ‘Prezzo sicuro’ (l’accordo categorie economiche-amministrazione per tenere bloccati durante l’estate i prezzi di alcuni prodotti di un paniere turistico tipico) che ha dato risultati positivi, ma per essere davvero un fattore ha necessità di essere ampliata ed estesa magari a tutto il territorio compreso nella Riviera di Rimini. In ogni caso Rimini non deve passare per il “discount della vacanza”, il contenimento dei prezzi può riguardare semmai l'extra-alberghiero. “Dobbiamo continuare a essere la realtà che dà le migliori risposte in termini di rapporto tra servizi offerti e prezzi proposti. A tal riguardo andrebbero introdotti il menù per bambini, un menù tipico a prezzi competitivi (che rappresenti le eccellenze e le tipicità della cucina del territorio) che superi la logica un po’ deprimente del menù turistico”. Prospettive - Proseguire nel rapporto d’infrastutturazione della città in ordine a Mobilità (soluzione al nodo di Bologna, messa in sicurezza della statale, dotazione di parcheggi, Trc) e rinnovare la cartolina di Rimini sul fronte spiaggia favorendo l’accorpamento di più stabilimenti balneari (il Consiglio Comunale ha già votato l’atto d’indirizzo del nuovo Piano Spiaggia); proseguimento programma di qualità urbana diffusa (già stanziati 242 milioni di euro nel piano triennale). - Studiare incentivi sul versante alberghiero per diminuire il numero d’imprese in affitto (è quando il gestore è anche proprietario della struttura alberghiera che si registrano più grandi innovazioni). - Regolamentazione degli orari. La spiaggia che vive oltre il tramonto è un fatto positivo e innovativo. Ma non si può pensare di trasformare la spiaggia in discoteca. Il core business deve rimanere l’aspetto balneare. Omologazione degli orari di chiusura la notte. E regolamentazione dei decibel. Si studia la possibilità di dotare gli stabilimenti balneari di una sorta di scatola nera che registri i livelli di rumore per evitare ogni sera la presenza di un vigile a ‘far da guardia’. - La politica degli eventi a Rimini deve proseguire nella “tradizione”: eventi unici e irripetibili che identificano immediatamente Rimini e la Riviera come il festival del Fitness, Blu Rimini, il Paganello, il Meeting per l'amicizia fra i popoli. - Ordine pubblico. L’estate è passata tranquilla. Per il futuro bisogna portare avanti la richiesta a Roma dell’implementazione permanente degli organici di polizia, per affrontare in maniera più incisiva la lotta all’abusivismo commerciale e al contempo la lotta contro il lavoro nero e gli affitti in nero a extracomunitari, lavoratori e studenti.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:19