Circa 150 gli alunni di cinque anni delle scuole di infanzia che hanno salutato l’anno scolastico 2021 dormendo insieme nella propria scuola
Sono stati circa 150 i giovani alunni di cinque anni delle scuole di infanzia riminesi a chiudere l’anno scolastico 2021 dormendo, o svolgendo attività extrascolastica serale, insieme nella propria scuola d’infanzia. La sperimentazione, nel solco della feconda tradizione riminese della outdoor education, ha visto bimbi ed insegnanti esplorare con le torce il giardino della propria scuola d’infanzia, cenare insieme e poi a dormire fuori casa, per una notte, nella propria classe, insieme ai compagni e alle insegnanti.
La storia del progetto
Storicamente il Comune di Rimini negli anni Ottanta, quando la nostra cultura, ed in particolare le istituzioni educative, era ancora lontana dall’utilizzo dell’elemento naturalistico, cominciava a ragionare sul Progetto che avrebbe caratterizzato da allora le proprie istituzioni educative.
Un progetto che prevedeva il concetto di poter fare scuola al di fuori delle sue mura.
Uno degli obiettivi iniziali era quello di “stimolare al massimo il concetto pedagogico dell’avventura, privilegiando il vedere, l’osservare, lo sperimentare, il movimento, la fantasia, nel contesto di uno sfondo non privo id elementi sconosciuti e rischiosi, da cogliere con l’uso di tutti i sensi e sfruttando le capacità sinora acquisite, compresa quella di vincere, forti del gruppo, le paure”.a cultura dell’utilizzo dell’ambiente esterno per fare educazione è parte del DNA delle istituzioni educative del Comune di Rimini da ormai quaranta anni e pertanto resta “solo” il compito di “aggiornare” questa vocazione alla luce di quanto sta succedendo in questo ultimo periodo. “Il” Progetto Natura” prima e successivamente “Naturalmente in gioco”, sono stati un’esperienza continuativa dal 1980 fino al 2019, nel 2020 si è interrotta a causa della pandemia da Covid 19.
"Tutto ciò – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini - è venuto a mancare improvvisamente e in questo anno scolastico così 'diverso' ci siamo chiesti come continuare questo progetto, per far provare ai nostri bambini una parte di questa esperienza meravigliosa, nonostante le difficoltà note. Abbiamo così pensato di calare questa realtà nelle nostre scuole, nei nostri giardini, una sorta di favola anche in tempo di Covid. Questi bambini, dalla fine di febbraio 2020 ad oggi hanno dovuto rinunciare a tanto, così abbiamo cercato di restituire loro almeno una parte di quanto perso, in modo creativo, e la risposta è stata eccezionale. Il progetto è stato comune, poi ogni scuola lo ha declinato in base alle proprie necessità. Il concetto era garantire una esperienza che fosse insieme di rafforzamento comunitario e autonomia personale. Lontano dai genitori, per molti la prima volta, ma in presenza di un legame emotivo forte e sicuro. Un progetto che è il simbolo di una scuola e di una comunità che, nel proprio dna, trova e reinventa risposte a questo momento difficile attraverso l’impegno e la preparazione delle insegnanti, la disponibilità del personale e la partecipazione delle famiglie".