Un programma di legislatura per la community

la dichiarazione del sindaco Alberto Ravaioli, a nome dell’Amministrazione comunale di Rimini, in merito alle dichiarazioni del presidente di Assindustria Adriano Aureli
Data di pubblicazione

“Va senz’altro apprezzato lo spirito costruttivo che connota il ‘messaggio di fine anno’ del presidente di Assindustria di Rimini. Condividiamo la filosofia delle cosiddette comunity (per una volta facciamo a meno del termine business) che costruisce sinergicamente lo sviluppo del territorio; una filosofia non nuova da queste parti, visto che molti degli interventi strategici che Adriano Aureli cita sono stati realizzati in perfetta collaborazione tra enti locali e privati in una visione condivisa di prospettiva.

Non c’è allora da inventare alcunché, ma semmai rendere ancora più sistematico un metodo conosciuto e applicarlo nel prossimo futuro al settore che più abbisogna di interventi strutturali: la mobilità.

Sappiamo quali sono i problemi, sappiamo perfino come risolverli; mancano ancora certezze sui finanziamenti per partite fondamentali (terza corsia A14 e nuova statale 16), e non è un particolare di poco conto. Vi è la disponibilità di tutti – nostra e dei privati – a individuare soluzioni innovative anche su tale versante, ma avendo ben chiaro che queste debbano essere frutto di programmazioni serie e non figlie dell’entusiasmo di un momento.

Le parole del presidente di Assindustria sono allora un ottimo punto di partenza che va verificato nei fatti e nei numeri, magari attraverso la definizione di un patto di governance, meno vincolato a principi generici e più, invece, a scadenze temporali, diritti e doveri di ogni parte in causa.

Chiamiamolo “programma di legislatura della community”, se vogliamo. Noi ci stiamo, e accogliamo positivamente le parole di Adriano Aureli, essendo però chiari su un paio di punti.

Il primo: non inseguiamo modelli impossibili, non tanto per la nostra provincia ma per il paese. Se lo facessimo peccheremmo poco d’ambizione e molto di provincialismo. Inoltre, da questo punto di vista, si sappia discernere fra le responsabilità: quelle dell’ente locale da quelle regionali e nazionali.

Il secondo: se lo sviluppo sostenibile è la bussola, allora le tutele dello stesso non possono essere considerate ostacoli ma semmai elementi di valorizzazione.

Un nuovo modello di sviluppo va accompagnato da azioni attrattive altrettanto inedite; se ci si limitasse a riempire il nuovo involucro di consuetudini vecchie, i risultati sarebbero pessimi e l’impegno un tantino sospetto.

Va infine fatta una riflessione sulla quale crediamo anche Assindustria concorderà: nella progettazione della Rimini del prossimo decennio, la questione del lavoro – da quello irregolare a quello che rischia ogni giorno di più di perdersi per motivazioni neanche tanto chiare – deve essere all’ordine del giorno quanto quella delle infrastrutture e della mobilità. Anche questo elemento dovrà essere prioritario nel patto di governance, sul quale, già da oggi, noi diamo la disponibilità alla sigla”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:14