La riconversione energetica deve essere il fondamentale asset di investimento dei 209 miliardi di euro previsti dal Next generation UE. Per le Regioni, i Comuni non significa stare a guardare, ma l’esatto opposto. Come accade in Germania: Avrai , se fai” “ avrai se presenti progetti di radicale riconversione ambientale , se hai il coraggio di tenere la botta per progetti di investimento infrastrutturale seri che generino ambienti sostenibili, qualità della vita, occupazione e benessere, andando oltre le proteste per i cambi d’abitudine nell’immediato” . Metro mare fino Ravenna e Venezia . Alta velocità. Bicipolitana su tutta la Romagna. E 45. Ma oggi sopra tutto: istituire un tavolo romagnolo per un Piano Energetico Romagnolo di area vasta. È lo sbocco naturale di ciò che è stato fatto negli ultimi 15 anni: politiche comuni su fiere, idrico, università, trasporti, sanità. I Comuni capoluogo, la stessa Confindustria e Camera di Commercio, lavorano da tempo su progetti di sinergia strategica e infrastrutturale, a partire dalle vocazioni, e per superare le ostilità e le concorrenze campanilistiche. Con l’energia deve essere lo stesso. Diamoci un obiettivo a 5, 10, 20 anni. Diciamo qual è l’obiettivo coinvolgendo pienamente la popolazione su questo. 1° step 1000 mega watt nei primi anni? Poi 5000, 20000 mila ? Bene, mettiamo sulla carta un insieme di pluralità di norme e azioni forti per arrivarci:
a) pannelli fotovoltaici su milioni di m 2 di superficie utilizzabile, privilegiando il recupero delle aree degradate e dismesse e edifici da rigenerare ?
b) utilizzo di tutti i super bonus dal 110 agli altri settori, con il moltiplicatore di procedure e uffici dedicati nei comuni?
c) Riconversione del traffico urbano in mobilità sostenibile ? Una Green Mobility Card che ti permetta di viaggiare, integrandoli, con alta velocità, treni regionali, bici, autobus, così come avviene in Giappone e in Olanda?
d) rinaturalizzazione e riforestazione specifica per m 2 quadro per abbassamento temperatura?
e) Individuazione e collocazione degli impianti eolici, impianti di eolico pulito di nuova generazione, rispettando l’ambiente, senza escamotages all’italiana, senza pensare che l’unico criterio sia ‘palificare’ il mare, e soprattutto là dove sono chiare le vocazioni visto che non tutti i luoghi sono uguali?
g) Perché non investire sull’idrogeno, dato che l’Europa farà questo? E qui si potrebbe persino auspicare uno sviluppo progettuale a partire dal know how di Ravenna e da Rimini, che con una relazione con la repubblica di San Marino, possono riflettere su parchi industriali sostenibili e energetici di nuova generazione
Lanciare un Piano Energetico Romagnolo, attrarre grazie ad esso investitori mondiali, offrire loro una pianificazione chiara negli scopi e negli step, è la conseguenza, lo sbocco naturale di quanto accaduto in Romagna dall’inizio del terzo Millennio. Ma va fatto senza scorciatoie, E senza rifare gli errori del passato: se non costruiamo (fin dentro il mare) non mangeremo, poi magari finisce che non mangi perché hai distrutto il territorio, il mare, il paesaggio.
Ma è la prospettiva da cogliere, ed è una prospettiva che non può essere limitata a un solo Comune pur grande che sia”