“Non può sfuggire a nessuno – ha detto in Sindaco Andrea Gnassi – che non si tratta di un semplice ampliamento burocratico di un servizio. Quello che si amplia è un concetto, un’idea che lega la città all’università attraverso un pensiero e un intendimento comune che vede nelle biblioteche, certo, luoghi di servizio fondamentali per la conoscenza ma soprattutto luoghi di aggregazione e luoghi promotori di cultura che per essere tale deve essere aperta.
E avviene in un momento particolare che lega la nostra città, la nostra comunità alle biblioteche, quello in cui, il 23 prossimo, ci apprestiamo a celebrare con una grande festa di compleanno il 400° anniversario della Biblioteca civica Gambalunga, la prima biblioteca civica d’Italia, terza in ordine di numeri di volume dopo l’Ambrosiana di Milano e l’Angelica di Roma.
Che sia una casualità non so – ha proseguito il Sindaco Gnassi - ma mi piace pensare di no, che non lo sia. Alessandro Gambalunga mise a disposizione di tutti il proprio patrimonio librario, oggi l’Università si apre alla propria comunità accademica ma anche a tutti i riminesi col suo sapere, un filo di continuità che prosegue e, grazie ai nuovi orari che da domani consentiranno a tutti, studenti o no, di frequentare i suoi spazi fino a mezzanotte.
Una sinergia virtuosa che da tempo la città di Rimini e Alma Mater stanno condividendo, senza accontentarsi dei risultati raggiunti in tanti ambiti, ad iniziare da quello strutturale della Cittadella universitaria, ma intrecciando il proprio futuro con altri ambiziosi obiettivi. Alcuni vicinissimi. E’ di qualche giorno fa la notizia dei finanziamenti di Miur e Regione per la ricostruzione di Palazzo Lettimi, che potrà così risorgere dalla distruzione della guerra al servizio dell’Università e della città per tornare ad essere un luogo deputato alla cultura come il Conte Giovanni Lettimi che lo ha lasciato in eredità alla città avrebbe voluto.”