'Un marchio di qualità per il sistema Rimini'

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Di seguito le linee guida del discorso del Sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, durante l'appuntamento in Provincia con il Presidente della Commissione Europea Romano Prodi: 'Presidente, esprimo soddisfazione per la sua visita che ha molto a che fare con disponibilità e cortesia ma che soprattutto- ed è questo che conta- ha un valore molto alto e molto serio. Discutere del futuro del made in Rimini ai più alti livelli- che in questo caso non sono sinonimo di fumosità o genericità- è naturalmente un'occasione di crescita del dibattito ma da questa giornata tutti noi attendiamo indicazioni concrete per replicare e, se possibile, ampliare gli orizzonti di quello che viene chiamato 'miracolo Rimini'. Presidente, innanzitutto benvenuto nella terra che ha la più alta vocazione ai servizi alla persona e alle imprese d'Italia, tra le prime in Europa. Che lo si chiami o meno distretto turistico, resta il fatto che questo territorio- con i suoi 17 milioni di presenza turistiche all'anno, le oltre 30 mila imprese, la ricchezza prodotta, le aziende leader, l'immagine trainante e conosciuta- non ha eguali nel Paese e per le sue caratteristiche deve da ogni giorno e da 50 anni competere con la concorrenza internazionale. Una concorrenza peraltro tanto aggressiva quanto maldestra, finendo spesso per accontentarsi della brutta imitazione. Questo ruolo pilota continuerà ad essere ancor più nel futuro di Rimini se il Governo italiano e l'Unione Europea saranno capaci in tempi certi di sostenere realmente i programmi e i progetti di sviluppo in ordine a: 1) Grandi infrastrutture e mobilità. Sappiamo bene che la fortuna di un distretto turistico è legata in buona parte alla sua capacità di essere raggiungibile in tempi rapidi. Lasciando stare i problemi aperti tutti italiani (terza corsia autostrada, imbuto di Bologna, Statale 16 da migliorare) comunque urgenti, l'Europa a mio avviso deve credere fermamente nella realizzazione di quel corridoio adriatico che metterebbe in collegamento l'Italia e la nostra Riviera ai Paesi dell'Est e dell'Europa allargata, assumendo oltretutto per questo anche un altissimo valore simbolico 2) Mare Adriatico. La salute del nostro mare è l'elemento che ha determinato e determina le nostre fortune. La sua tutela deve essere argomento sovranazionale e i progetti di risanamento ambientale ad essa connessi devono restare tra le priorità dell'agenda dell'Unione Europea che deve favorire e incentivare i programmi di cooperazione internazionale. Il Comune di Rimini, peraltro, sta portando avanti uno di questi in partnership con realtà dell'Austria, della Grecia e della Croazia. All'UE mi sento di avanzare anche un'altra richiesta: intervenire con determinazione sui Paesi- c'è naturalmente anche l'Italia- le cui grandi città violano quotidianamente le normative sulla depurazione delle acque 3) Innovazione. Rimini ha fatto dell'innovazione la leva del suo successo. Sappiamo tutti che anche l'Europa ha un grave gap normativo da colmare rispetto a uno dei più importanti settori dell'economia italiana, il turismo. Sono pessimista in questo senso: non sarà facile superare l'evidente ostracismo di alcuni Paesi membri. Resta però la strada dell'innovazione e dei progetti che su questo tema si fondano per aggirare l'ostacolo. Non è forse il distretto turistico Rimini un'eccellenza da tutelare a livello europeo? La Riviera di Rimini deve essere oggetto non di protezionismo- nessuno di noi ha paura della concorrenza e non crediamo nei dazi- ma di precise azioni in grado di proteggerne l'unicità che vuol dire soprattutto qualità e innovazione. All'Unione Europea il compito di trovare le forme per questo che più che un sostegno sarebbe un riconoscimento. Dovuto. 4) Formazione e integrazione. Anche a Rimini l'Università è molto cresciuta negli ultimi anni, raggiungendo un numero di studenti ragguardevole. E' necessario per l'intera Italia che si intensifichino i momenti di confronto tra studenti di Paesi diversi. Se ciò sarà la sede di Rimini potrebbe candidarsi ad ospitare molti momenti di dialogo accademico. Presidente, l'Europa può fare molto per Rimini ma- scusi per l'immodestia- anche Rimini può fare molto per l'Italia e l'Europa. Gli argomenti che ho sinteticamente presentato sono certamente a sua conoscenza e siamo sicuri del suo massimo impegno per dare risposte alle domande che vengono dalla comunità riminese. Se posso esprimere un auspicio più generale dico che l'Europa deve farsi carico con ancora più forza del suo ruolo di fautrice della pace. Più di qualsiasi programma di sviluppo, sono la violenza e il sangue a spaventare l'uomo. A paralizzarlo, a fargli perdere il gusto della vita che è anche viaggio e relazioni.'

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:18