Un Festival "a cinque sensi", chiude la 17a edizione del festival del Mondo antico dedicata alla cultura del cibo tra antico e presente

All’indomani del fine settimana che ha salutato l’inizio dell’estate con tante iniziative, la diciassettesima edizione di Antico/Presente-Festival del Mondo Antico consegna una conferma del profondo interesse e della partecipazione che hanno accompagnato i suoi diversi momenti.
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La cultura del cibo tra antico e presente è stata la trama su cui si è tessuto il legame fra il   passato e la nostra quotidianità offrendo spunti di riflessione originali con proposte capaci di coinvolgere vari pubblici e avvicinare differenti fasce di età. Un tema esplorato in varie accezioni a comporre quel mosaico di eventi che è il Festival.

Simbolica del binomio cibo e cultura la lunga tavolata che ha attraversato il ponte di Tiberio nell’anteprima del Festival, con un rifiorire di antiche ricette rivisitate alla luce delle più moderne tendenze dietetiche e gustate nell’ascolto di Roberto Mercadini che ha dato voce a brani senza tempo.

 

Se Eva Cantarella, nella lectio magistralis di apertura che ha registrato il tutto esaurito nella Sala del Giudizio, ha saputo ricreare l’atmosfera del simposio greco e del banchetto romano  aprendo scenari della cultura classica, Enzo Bianchi ha calamitato il numeroso pubblico evocando la preziosa tradizione alimentare contadina in un’analisi in cui il piacere del cibo è veicolato da tutti i cinque sensi.

 

Il Museo della Città, nei tre giorni del Festival, è stato teatro di incontri, esperienze, mostre, visite guidate e insieme di colazioni e degustazioni emozionali che hanno coinvolto i partecipanti sollecitando tutti i loro sensi. Protagonista il vino, frutto di una cultura antica e elemento propulsore di una moderna economia del turismo, e il richiamo al cibo nelle sue più diverse espressioni. Ma il Festival è sceso anche nelle vie e nelle piazze incontrando la città e attirando l’attenzione anche di chi ancora non lo conosceva: così sabato sera nel cuore della marina, in piazzale Fellini, Andrea Segré e Michele Mirabella hanno sottolineato la preziosità del cibo in un incontro voluto insieme ad Al Meni, ispirato all’ultimo libro di Segrè (L’oro nel piatto). E domenica mattina piazza Tre Martiri è tornata ad essere il foro di Ariminum, con le bancarelle di artigiani e venditori, sotto la vigile presenza dei legionari della Legio XIII Gemina-Rubico mentre i bambini si divertivano scoprendo antichi giochi o costruendo il loro scudo. Per non dimenticare l’esperienza di Panis antiquus che ha attirato, sulla scia del profumo del pane, piccoli e grandi nel cortile del Museo per ripercorrere il meraviglioso ciclo del pane, dalla macinatura dei cereali alla cottura in un forno in terracotta appositamente ricreato a cura dell’Associazione Dimoraenergia.

 

Il Festival è stato segnato dalla vivace presenza dei giovani studenti che si sono messi a disposizione per la promozione come per l’accoglienza e l’informazione al pubblico; ma che anche sono stati protagonisti di visite guidate e di appuntamenti come lo spazio dedicato a “I giovani e l’antico” dove hanno presentato i frutti di un lavoro che, su fronti diversi, li ha impegnati durante l’anno.

Gioco e allegria hanno attraversato Piccolo Mondo Antico festival che, con le sue svariate attività, ha anche quest’anno coinvolto centinaia di bambini e ragazzi interessandoli, in maniera divertente, al tema del cibo e all’educazione alimentare.

 

Un’edizione che travalica le giornate appena concluse per siglare momenti e attività future: dalle mostre, con le esperienze correlate, agli appuntamenti che invitano a visitare i Musei e i monumenti di Rimini e del suo territorio, alla programmazione di Piccolo Mondo Antico festival con gli speciali “Estate”, “Halloween” e “Capodanno”. Se più di 7000 persone hanno incontrato il Festival, la percezione è che, ancora una volta, Antico-Presente abbia saputo attirare l’attenzione di cittadini e ospiti verso quel passato che caratterizza le radici del territorio e che abbia consegnato la consapevolezza dell’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale nelle due molteplici espressioni e in un dialogo continuo con il contemporaneo.

 

I Musei Comunali, promotori e organizzatori del Festival con la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e la Società editrice Il Mulino, ringraziano tutti coloro che, con la loro partecipazione, hanno animato le giornate del Festival.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:59