Larte dellapparecchiatura della tavola dal XVIII secolo (Museo della Città, Sala teche), una raffinata esposizione di vetri e cristalli depoca per illustrare il tema del servizio moderno nato in seno alla media borghesia con lIlluminismo. Bicchieri, coppe, bottiglie, brocche, caraffe provenienti da una collezione privata, ricreano lantico rito del banchetto in cui il bottigliere, antesignano del nostro sommelier, controllava odore e sapore del vino per assecondare i gusti enologici del padrone. Con il diminuire del personale di servizio, allindomani della rivoluzione francese, anche lapparecchiatura della tavola evolve arricchendosi di un maggior numero di pezzi che vanno a compensare la riduzione della servitù. Nasce così larte di apparecchiare (mise en place) che raggiunge la massima espressione nel XIX secolo, con fabbriche manifatturiere di vetri, cristalli, porcellane e posateria. In chiusura unappendice sul ruolo del vino quale ambasciatore del patrimonio culturale.
A cura di Alfredo Monterumisi, la mostra vuole rendere omaggio allospitalità riminese e alla cultura enogastronomica che, proprio nellarte di ospitare, riveste un ruolo di primaria importanza.
Linvito è inoltre a visitare entro domenica prossima la mostra FASHION LOVES FOOD. Di Piazza in Piazza. Viaggio nella cultura alimentare (Museo della Città, Ala Moderna fino al 28 giugno). In occasione di EXPO, lUniversità di Bologna ha promosso il progetto Di Piazza in Piazza coinvolgendo le sedi di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini. Il contributo del Campus di Rimini è rappresentato dalla mostra Fashion Loves Food, in cui sono presenti opere che trattano il tema del cibo attraverso il linguaggio delle discipline legate alla moda (fotografia, design, grafica e cinema). A cura di Ines Tolic.
Fashion loves Food è articolata in 8 stanze, ciascuna delle quali affronta il tema dellalimentazione da un punto di vista specifico. Dallindagine sociale sul rapporto degli italiani con il cibo a un supercut di 26 minuti che riassume le rappresentazioni delle cucine nel cinema; da abiti realizzati ispirandosi a diverse culture alimentari alle fotografie che artisticamente raccontano la contemporanea ossessione per le diete; da make up nati prendendo spunto dal cibo a campagne di comunicazione di marchi del comparto food, per arrivare infine allinstallazione multimediale che, attraverso una serie di tavole navigabili con un semplice movimento della mano, conduce il visitatore in un viaggio nel tempo alla scoperta del cibo e dei mondi che vi ruotano attorno. In poche parole, Fashion loves Food è un invito a buongustai e fashion victim a non perdersi il cocktail esplosivo dato dalla sinergia di cibo e moda: tavole imbandite da ascoltare, immagini da annusare, cibi da truccare, e cucine con cui parlare.
Fino al 28 giugno, al Palazzo del Podestà (I piano) resta aperta la Mostra IN PIATTO. NUTRIMENTI AD ARTE, a cura dellAssociazione culturale Fuori Centro
Un menù speciale quello proposto per questo progetto espositivo itinerante, già presentato a Roma e a Napoli che trova a Rimini una versione altrettanto suggestiva, testimoniando il principio per cui, in un sistema modulare fondato su un saldo impianto teorico, è la struttura dellinsieme, sia pure di volta in volta adattata allambiente espositivo, a dare significato e ruolo ai singoli elementi. Senza che questo sottragga valenza estetica ad ognuno dei piatti che costituisce opera a sé stante, godibile in piena autonomia.
I 42 artisti invitati a questa vera e propria installazione corale che nella forma dellagape esplicita il suo significato sono stati chiamati, infatti, a misurarsi con lattitudine di stare dentro la complessità della vita, per attivare una molteplicità di riflessioni etiche ed estetiche e concretare lidea di cambiare il modo di pensare e, soprattutto, di agire. Ingredienti base di questo menù particolare sono lironia e lempatia.
Proseguono invece al Museo della Città DALLA CUCINA ALLA TAVOLA. Frammenti del quotidiano (fino al 1 novembre) un percorso di approfondimento che si sviluppa lungo la Sezione archeologica dalletà villanoviana al tardo antico per andare alla scoperta delle radici della nostra cultura alimentare.
E inoltre alcune installazioni di Dacia Manto e Claudio Ballestracci, in collaborazione con Laura Moretti. Al Museo della Città gli artisti hanno dato vita a Fluviale, 2007, installazione a terra realizzata attraverso la stratificazione di diversi tipi di semi sino alla costruzione di un territorio/disegno/mappa e a Concavo, 2015, una composizione di materiali selezionati tra quelli conservati nei depositi del Museo degli Sguardi in relazione con la vita domestica e quotidiana di altri popoli; mentre al Museo degli Sguardi fino al 19 luglio è possibile visitare Mellifero, 2014 una raccolta complessa di pollini, resine, cere, frammenti di alveari, mieli insieme a una serie di manufatti, disegni e mappe realizzati dallartista.