saranno svelati dal Prof. de Carolis i segreti rinvenuti nella 'domus del chirurgo' di piazza Ferrari
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Dopo l’ intervento di Daniela Scagliarini Corlàita, sulle residenze imperiali di Augusto sul Palatino, l’appuntamento con il ciclo di incontri 'Domus e domini. Vivere nel cuore della città imperiale', torna giovedì 28 novembre nelle sale del museo presentando l’eccezionale corredo di strumenti chirurgici rinvenuto nella domus 'del chirurgo' di piazza Ferrari. Relatore sarà il dott. Stefano de Carolis, esponente della Società Italiana Storia della Medicina (S.I.S.M.), che parlerà di Un medico della Rimini antica. Nell’estate del 1989, durante gli scavi archeologici in Piazza Ferrari, fu rinvenuto, nella stessa stanza in cui si trovava il mosaico raffigurante Orfeo che incanta gli animali col suono della lira, un ricco corredo di ferri chirurgici, che fece subito battezzare 'stanza del chirurgo' il vano della domus appena scoperto. Gli strumenti chirurgici – un centinaio di pezzi, quasi tutti di bronzo – erano originariamente contenuti in cassette di legno rivestite di metallo e si presentavano corrosi e deformati dall’incendio che aveva distrutto la casa verso la metà del III secolo: si riconoscevano bisturi, coltelli, scalpelli, specilli, sonde, pinzette e tenaglie. Nel proseguimento dello scavo emersero anche altri oggetti (spatole, mortai, pestelli, contenitori in vetro ed in terracotta, resti di bilance) solitamente utilizzati nella preparazione e conservazione di medicinali: ma il loro numero – assai elevato, come quello dei ferri chirurgici – ha fatto ipotizzare che l’ultimo proprietario della domus possa essere stato anche una sorta di fornitore 'all’ingrosso' di materiale medico-chirurgico. Nell’antica Roma il 'mestiere' di medico viene importato dalla cultura greca nel III secolo avanti Cristo. La professione medica, almeno fino alla prima età imperiale, godeva di una bassissima considerazione sociale (tanto da essere esercitata perlopiù da stranieri, liberti o schiavi), e non aveva ancora una chiara connotazione specialistica: il medicus si occupava indifferentemente di medicina, chirurgia e terapia. Nell’età imperiale invece il medico non solo diventa cittadino romano a pieno diritto, ma si trova spesso ai più alti livelli della scala sociale ed economica (come indirettamente dimostra la domus riminese che, sebbene costruita con tecniche edilizie 'povere', denota una non comune ricchezza di arredi e decorazioni). Iniziano inoltre a comparire le 'specializzazioni' e, con esse, anche la figura del chirurgo, sebbene per un certo periodo considerata in sottordine rispetto a quella più prestigiosa del medico; ma anche al chirurgo spettava – analogamente al suo più illustre collega – la preparazione e la somministrazione delle varie sostanze medicamentose considerate complementari alla tecnica chirurgica. Non a caso una fiaschetta ritrovata nella stanza d’Orfeo della nostra domus conteneva – come riporta un’iscrizione greca incisa su di essa – proprio una pianta dotata di proprietà astringenti, il camedrio. Gli incontri si terranno presso il Museo della Città, nella prestigiosa Sala del Giudizio Universale, dalle ore 17,00 alle ore 19,00. Giovedì 5 dicembre il ciclo prosegue con Angela Fontemaggi che tratterà il tema 'La familia: spaccati di vita quotidiana', mentre l’appuntamento con Maria Grazia Maioli e il mosaico con scena portuale da palazzo Diotallevi, è posticipato a giovedì 12 dicembre. A conclusione del ciclo verrà rilasciato, su richiesta, un attestato di partecipazione. L’iniziativa è promossa dai Musei Comunali di Rimini, Ente di Formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca L’ingresso è libero. Per iscrizioni e informazioni: tel. 0541/55414/fax 0541/28692 e mail: musei@comune.rimini.it

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:21