Nonostante il Covid, Rimini risulta in controtendenza rispetto alle grandi città metropolitane per la differenza fra le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche.
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L’inchiesta del “Sole 24 ore”, pubblicata oggi infatti - che traccia uno spaccato interessante dell’Italia dei trasferimenti fra centro e periferia - pone un problema serio sul fatto che il virus abbia fatto calare l’interesse per il gli spostamenti nelle grandi città. Un fenomeno che a Rimini non è accaduto in quanto, si conferma debole ma positivo il saldo migratorio con un aumento del 0,51% rispetto al 2019.
Sono 15 le città metropolitane prese in esame nella ricerca del quotidiano economico-finanziario che riporta l’andamento dei residenti registrati in anagrafe negli ultimi 5 anni. Uno spaccato da cui emerge come 13 di queste città portino un segno negativo sui trasferimenti di residenza. Risultato statistico che si raggiunge al netto dei fenomeni naturali (nascite e decessi) e che mette in luce i segni di una crisi le cui origini sono da imputare anche all’emergenza sanitaria.
Il trend negativo però non si riflette nelle città con vocazione turistica che evidentemente sono state in grado di attrarre più cittadini, probabilmente per una maggiore offerta di servizi e una migliore qualità della vita. Rimini è fra queste città. Anche se non è stata presa in esame nell’inchiesta del quotidiano, Rimini, come risulta dai dati dell’ufficio statistica, è fra le località che continuano a confermare il segno positivo davanti al tasso di attrattività.
L’indice di attrattività residenziale o anche tasso di attrattività che indica la differenza tra le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche, nel periodo dicembre 2019 – dicembre 2020 è cresciuto del 0,51%. Una percentuale che si riferisce esclusivamente ai nuovi residenti e non tiene conto del saldo negativo sull’andamento natalità / decessi del 2020 che, anche a Rimini, (con 1022 nascite e 1951 decessi) nell’anno appena trascorso ha raggiunto il suo picco massimo a causa degli eventi luttuosi dovuti alla pandemia.
Il 2020 ha segnato un saldo migratorio di 774 cittadini in più rispetto al 2019 che ne aveva registrati 703 rispetto all’anno recedente. Una crescita che - ad esclusione del 2020 - risulta comunque sempre positiva negli ultimi 5 anni, anche se si includono i dati derivati dall’andamento natalità / decessi, che come noto è negativo da oltre 10 anni. Questa variazione percentuale generale dei residenti registrati in anagrafe negli ultimi 5 anni infatti è cresciuta di 0,84% nel 2016; 0,33 nel 2017; 0,79 nel 2018; 0,11% nel 2019 e risulta invece negativa nel 2020 con un valore di -0,07%.
“Una crescita, anche se leggera, nell’indice di attrattività - dichiara Anna Montini Assessore alla statistica - nonostante l’anno difficilissimo che ha attraversato la nostra città è un segnale positivo che testimonia come Rimini risulta una località di grande interesse regionale e nazionale e non solo per le motivazioni turistiche ma per l’offerta dei servizi e della qualità della vita che è in grado di offrire ai suoi residenti. Una conferma del lavoro che in questi anni ha fatto l’Amministrazione comunale.”