E’ stata la prima Lucia Mondella cinematografica e anche la più amata. A Dina Sassoli, attrice riminese scomparsa dieci anni fa, la Commissione toponomastica ha scelto di intitolare una strada nella zona di Villaggio I Maggio, nell’area produttiva. La decisione, che ha ricevuto parere favorevole dalla I Commissione ed è stata approvata ieri dalla Giunta, “segue nel percorso di valorizzazione delle figure femminili che hanno segnato la storia della città e non solo – spiega l’assessore alla Toponomastica Anna Montini - andando anche a colmare un gap di intitolazioni in prevalenza ancora ‘maschile’. E’ un’occasione per coltivare la memoria e ricordare il ruolo delle donne nella nostra storia, comprese quelle figure che hanno lasciato il segno in campo artistico”.
Nata a Rimini il 5 agosto del 1920, a soli diciotto anni partecipa e vince un concorso cinematografico promosso dall’Azienda di Soggiorno di Rimini. Il premio consiste in 2 mila lire e un ingaggio annuale con la casa di produzione Scalera. Così si trasferisce a Roma e debutta sul set già a 19 anni in Papà Lebonnard (1939) di Jean De Limur, dando inizio a una carriera che conta una cinquantina di film. Il successo di pubblico e critica arriva con Lucia Mondella ne “I promessi sposi” di Mario Camerini che la sceglie nella sorpresa generale, preferendola ad altre colleghe più affermate per la sua semplicità e freschezza. E’ la prima volta che qualcuno tenta una versione cinematografica sonora dal capolavoro di Manzoni. Il film, che vede Gino Cervi nel ruolo di Renzo, esce nel 1941 e il successo è clamoroso. Già nel 42, gira altri due film La morte civile di Poggioli e Colpi di timone con Gilberto Govi, e sempre nelle stesso anno arriva il matrimonio con un giovane giornalista antifascista ricercato dalla polizia. Un grande amore che fece rinunciare la Sassoli per qualche anno al cinema.
Rimasta sola, l'attrice ebbe un'altra storia sentimentale con Massimo Serato, interrotta bruscamente con l'ingresso di Anna Magnani nella vita dell'attore. Poi il ritorno al cinema (Due lettere anonime sempre diretto da Camerini, Nessuno torna indietro con Vittorio De Sica, Un giorno nella vita con Massimo Girotti e Amedeo Nazzari) e nel dopoguerra l’approdo a teatro con le più grandi compagnie (da Kean con Gassman e Anna Proclemer al Cyrano di Bergerac con Gino Cervi). Tra gli altri film: Mercoledì delle ceneri con Liz Taylor e Henry Fonda, L'Agnese va a morire di Giuliano Montaldo e Voltati Eugenio di Luigi Comencini. Tra i suoi lavori teatrali da ricordare “Il sogno di Oblomov” con Bonacelli e “Zio Vania” di Gabriele Lavia. E poi anche tanti personaggi tv, tra cui Le sorelle Materassi con la regia di Mario Ferrero. Dina Sassoli è morta il 24 marzo del 2008 a Roma.