Le donne (16) sono più presenti degli uomini (10); il cittadino più anziano ad aver presentato la propria DAT ha 85 anni, il più giovane 40. La fascia più rappresentata è quella compresa tra i 50/70 anni (17), 6 sono gli under 50, mentre solo 3 sono i cittadini compresi tra i 70 e gli 85 anni. Come noto, la legge sul testamento biologico (219/2017) è entrata in vigore dal 31 gennaio 2018 e permette di avere la possibilità di decidere in anticipo se, a quali e a quanto invasive cure sanitarie sottoporsi in caso di “futura incapacità ad autodeterminarsi”.
L'articolo 1 dispone che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito senza “il consenso libero e informato della persona interessata”, l'articolo 4 attribuisce ai maggiorenni capaci di intendere e di volere la facoltà di dare libere disposizioni anticipate di trattamento (comunemente conosciuto come DAT). In attesa della legge nazionale, il Comune di Rimini aveva già istituito il Registro dei Testamenti Biologici con deliberazione di Giunta Comunale n. 261 del 27/07/2010. In seguito, la Giunta Comunale ha modificato la procedura e approvato, nel 2014, un nuovo Disciplinare per la tenuta del Registro dei Testamenti Biologici. Il registro è stato istituito dal Comune di Rimini per promuovere la piena dignità e il rispetto delle persone, anche nella fase terminale della vita umana, secondo i principi costituzionali richiamati. Ha come finalità quella di consentire l'iscrizione nominativa, mediante auto-dichiarazione, di tutti i cittadini che hanno redatto una dichiarazione anticipata di trattamento (con l'indicazione del fiduciario) per garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza.
Per ottenere informazioni sulla norma e sulle modalità attuative è possibile contattare il numero di telefono 0541/704791, oppure recarsi negli uffici del settore demografico di via Caduti di Marzabotto n. 25, con orari lunedì - martedì - mercoledì - venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13 - giovedì dalle ore 8,30 alle ore 16. “Rimini aveva già anticipato la legge nazionale – è il commento dell'Amministrazione comunale di Rimini – istituendo un registro già nel 2010, fortemente convinta di questo importante passo in avanti sul tema dei diritti civili. L'analisi delle richieste attualmente vanno nella direzione delle attese, confermando anche le influenze culturali e generazionali di questo tipo di decisione. È la generazione di mezzo quella più sensibile o attiva, ma già sotto i cinquanta c'è sensibilità e attenzione. Il segnale percepito è quello di un interesse crescente da parte dei cittadini su un tema a cui oggi, anche grazie alla nuova legge tanto attesa, siamo in grado di dare una risposta concreta”.