'Stupiscono le affermazioni del responsabile della Direzione regionale del lavoro'

Data di pubblicazione
Dichiarazione del Sindaco Alberto Ravaioli e della Giunta Comunale: 'Stupiscono e sconcertano le dichiarazioni rilasciate dal direttore della Direzione regionale del lavoro, Patrizio De Robertis, al quotidiano 'La Voce di Romagna'. Stupiscono e sconcertano da qualsiasi parte le si guardi, essendo quantomeno sorprendenti e singolari sia sotto l'aspetto formale che sostanziale. Innanzitutto proprio per il ruolo rappresentativo che ricopre, il responsabile regionale della Direzione del lavoro dovrebbe sapere che nel rapporto con altri enti istituzionali esistono modi governati da procedure appropriate e codificate anche nell'esprimere valutazioni o critiche. Lasciarsi andare a opinioni in libertà su un progetto tanto delicato e importante per il territorio riminese ormai ad un passo dalla sua attivazione - peraltro assolutamente nuove nonostante da ben 11 mesi il Comune di Rimini lavori in stretta sinergia e collaborazione con enti e organi preposti per la definizione di un protocollo d'intesa sulla lotta al lavoro nero- è cosa che francamente fa pensare. Così come fa pensare, anche con una punta di preoccupazione circa la maniera con la quale viene portato avanti il compito di rappresentante dello Stato alle dirette dipendenze del Ministero del Lavoro, la frase 'I protocolli d'intesa? Sono carta, a me non servono'. Il progetto pilota di lotta al lavoro nero e irregolare la cui pietra angolare è la firma del protocollo d'intesa che coinvolge tutti gli enti e gli organi interessati al problema è non solo un punto prioritario del programma di mandato di questa Amministrazione Comunale. Da un anno a questa parte l'elaborazione del progetto ha coinvolto attivamente e costantemente Comune di Rimini, Ausl, Direzioni provinciali del lavoro, Inps e Inail; mai una volta alcuno dei partecipanti ha sollevato le perplessità avanzate oggi da De Robertis. Non basta: il compito principale di questo gruppo è stato proprio quello di verificare la sostenibilità giuridica di un'azione che non vuole sostituirsi agli organi ispettivi deputati per legge ma essere di supporto agli stessi. Questo per rispondere a un'altra delle affermazioni del responsabile regionale: gli agenti della Polizia Municipale appositamente formati non entrano autonomamente in nessuna azienda a chiedere libri paghe ma affiancano Inps e Inail nella loro attività ispettiva. Che De Robertis non sia informato circa questo particolare non secondario della questione o non abbia ritenuto di chiedere spiegazioni alla Direzione provinciale del lavoro di Rimini è cosa degna di essere debitamente segnalata. V'è quindi l'aspetto sostanziale della vicenda. Se l'Amministrazione Comunale ha investito considerevolmente su questo progetto è perché il problema del lavoro nero e irregolare sul territorio nazionale e più specificatamente su quello riminese deve avere risposte concrete, efficaci e rapide. Non lo diciamo noi ma le statistiche e gli studi di settore: il rapporto Istat sull'occupazione 2001 indica nella provincia di Rimini un tasso di lavoro irregolare percentualmente quasi doppio rispetto alla media nazionale. Nello stesso anno gli accertamenti positivi nel nostro territorio da parte di Inps e Direzione provinciale di Rimini su aziende con dipendenti e lavoratori autonomi raggiungevano livelli record nell'Emilia Romagna. L'incidenza è dunque alta e preoccupante e lanciare determinati segnali circa la volontà di combattere un fenomeno che spesso si porta dietro di sé drammi sociali e familiari - gli incidenti sui luoghi di lavoro, ad esempio- non è propaganda politica o programma equiparabile, come sostiene De Robertis, ad organizzare uno spettacolo di burattini. A fronte di tutto ciò si verifica ormai da tempo una preoccupante carenza di personale nella Direzione provinciale del lavoro di Rimini. Un fatto quest'ultimo che aveva portato mesi fa l'Amministrazione Comunale- attraverso il Sindaco e l'Assessore alle Politiche del lavoro- a indirizzare una lettera ufficiale al ministro competente, Roberto Maroni. E' lampante e logico che la penetrazione del lavoro non regolare e le difficoltà conseguenti nel contrasto da parte degli organi ispettivi stimolino la Pubblica amministrazione a garantire collaborazione, aiuto e supporto. Vale a dire le indicazioni prioritarie del progetto del Comune di Rimini. Ci auguriamo che quello del responsabile della Direzione regionale del lavoro sia stato uno scivolone casuale o un equivoco. Perché se fosse altrimenti la questione e il modo con il quale è stata condotta da un anno a questa parte dovrebbero essere oggetto di attenta riflessione da parte degli organi politici e amministrativi regionali e nazionali.'

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:19