Questi i dati riportati dal Sole 24 Ore, che ha analizzato il report pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico con la collaborazione Unioncamere e InfoCamere, aggiornato al primo trimestre 2019.
Cosa sono le Startup innovative
Per essere considerata una startup innovativa deve soddisfare almeno uno tra una lista di tre requisiti in modo da poter tener fede ad un oggetto sociale che preveda “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.
Nel dettaglio, il primo orbita intorno alla propensione verso la ricerca e lo sviluppo, imponendo infatti che a questo tema venga dedicato almeno il 5% del valore maggiore tra costi e produzione. Il secondo requisito riguarda la composizione dell'organico aziendale caratterizzata da almeno 2/3 di
possessori di laurea magistrale oppure da 1/3 di profili con un'attività comprovata di ricerca, mentre il terzo si riferisce al possesso di depositi di brevetti o titolari di software registrato.
Una realtà dinamica e portata ad una fisiologica variabilità
Proprio in virtù di questa serie di normative che regolano il mondo delle start up innovative, è fisiologico che una società possa perderne lo status. Detto che per mantenere lo status ogni sei mesi è necessario inviare una comunicazione alla Camera di Commercio (pena perdita del titolo), va ricordato che l'iscrizione alla sezione delle startup innovative ha una durata massima a partire dalla data di costituzione, rendendo di fatto la permanenza nell'elenco anche una semplice questione
di tempo. Al di là delle realtà che superano il lasso temporale previsto, passando quindi alla disciplina normativa delle società ordinarie, il mancato rispetto di anche uno solo dei requisiti precedentemente elencati implica il decadimento dello status di startup innovativa.
I dati del primo trimestre 2019
La Lombardia è in cima alla classifica delle regioni con oltre 2800 startup innovative registrate.
Seguono poi Lazio (1175) ed Emilia Romagna (940) che, come la regione lombarda, sono anche tra le prime dal punto di vista del numero di abitanti.
Milano (62,05 ogni centomila abitanti) si conferma primatista assoluta anche dal punto di vista delle province, ma la Regione più omogenea e dinamica è l'Emilia Romagna, dove compaiono due realtà come Rimini (34,15) e Bologna (32,70) che figurano tra i primissimi posti a livello nazionale, mantenendo comunque valori di interesse anche nelle altre province in cui il valore è sempre superiore alle dieci startup per centomila abitanti (fatta eccezione per Ferrara che si ferma in prossimità con 9,47).
“Rimini - è il commento dell'Amministrazione comunale - conferma la sua attitudine all'innovazione e al dinamismo. Un territorio in cui le tendenze son anticipate e, spesso, valorizzate commercialmente prima di altri. Ovviamente, per loro stessa natura, si tratta di imprese che tendono a mutare, cambiare forma, unirsi o trasformarsi in altre forme imprenditoriali. Il dato che rimane è la forte propulsione all'innovazione di un territorio che anche grazie alle start up innovative sta ampliando la propria propensione imprenditoriale in settori nuovi e diversi, dal turismo ai servizi, al commercio, con grandi benefici per l'occupazione”
Rimini, con le sue 108 startup innovative avviate - 34,15 (nel 2018 si fermavano a 32,08) ogni 100 mila abitanti - è la a provincia prima in Regione e quarta in Italia; Bologna, quinta, ne ha 32,70 ogni 100 mila abitanti.
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