Si è conclusa la quarta edizione di Manifesta Il lavoro delle donne

Una manifestazione che si sta creando uno spazio sempre più riconosciuto nel panorama delle attività culturali locali.
Data di pubblicazione

Un modo di indagare le trasformazioni della nostra società attingendo dal linguaggio artistico che, al pari di quello sociologico, statistico o economico contribuisce a definire gli ostacoli e soprattutto gli stati d'animo che emergono al confronto con le problematiche legate al lavoro e alla casa. L'obiettivo è quello di trovare legami intimi tra i problemi concreti del nostro quotidiano e l'espressione estetica che è parte del nostro essere, agisce in noi e contribuisce alla nostra visione sul mondo.

Dando corpo e spazio allo sguardo delle 15 artiste che hanno esposto al Palazzo del Podestà, con la collettiva La stanza segreta, ne è senz'altro emerso, in molti casi, un quadro non rassicurante che però ha trovato sostegno in altre opere dallo sguardo più ironico e divertito.

Da sottolineare l'esordio dell'installazione Ti rubo gli occhi dell'artista Alessandra Baldoni con la consegna intima e generosa degli scritti e immagini di cinquanta taccuini e le opere degli artisti Fethi Atakol e Oscar Dominguez. Le visite sono aumentate testimoniando così l'interesse crescente del pubblico (2.000 le firme di presenza).

Dal 2007 sono una quarantina le artiste che hanno avuto la possibilità di esporre. La stanza segreta si riconferma occasione di incontro e confronto in particolare per le persone che non appartengono al sistema dell'arte e che perseverano in una risposta personale, creativa e pratica, riuscendo a lavorare contemporaneamente in più dimensioni, modalità che appartiene, per propensione e per necessità, alle donne.

Se le esposizioni hanno pronunciato il tema della casa, gli incontri si sono concentrati intorno alla narrazione autobiografica e biografica. In un mondo sempre più sintetico e fatto di tempi veloci è necessario ritagliare spazi per l'ascolto e lo abbiamo fatto insieme a Simone Perotti, autore del fortunato libro Adesso Basta, che ci ha mostrato come è riuscito a  ripensare un nuovo modo di vivere in un momento così complesso come quello che stiamo attraversando; Lidia Ravera, scrittrice e donna impegnata politicamente, ha recitato il suo monologo La donna gigante, rimarcando la forza della fragilità; Marina Spada, con il suo film, ci ha avvicinati alla poesia di Antonia Pozzi, riflettendo sul ruolo dell'artista e del poeta  nella società di allora e di oggi ; Paola Sangiovanni ha ripercorso gli anni Sessanta e Settanta per ricordare le lotte di un Femminismo che si voleva alla base di un nuovo modo di fare politica e infine l'artista Nada, insieme al compositore e amico Massimo Zamboni, ha raccolto un numerosissimo pubblico intorno al racconto, appassionato e semplice, della sua vita.

Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la manifestazione con la loro partecipazione e il loro lavoro e speriamo di averli nostri complici nel proseguimento di questo percorso che vorremmo sostenere e rafforzare in futuro.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:10