Al via il progetto del Common Ground per tutelare le vittime e promuovere il lavoro sicuro e dignitoso.

Data di pubblicazione

Sfruttamento e caporalato: dei fenomeni complessi che si riscontrano in più settori del mondo del lavoro e che il Comune di Rimini si pone l’obiettivo di prevenire e contrastare attraverso il programma del Common Ground. Si tratta, per la precisione, di un progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, finanziato con le risorse a valere sul Pon Inclusione, all’interno del quale l’amministrazione comunale riminese è coinvolta come soggetto attuatore dalla Regione Emilia-Romagna insieme agli altri comuni capoluogo, al fine di contrastare alcune forme di distorsione nell'universo professionale. Una situazione che l’ente comunale, in sinergia con gli altri livelli istituzionali, vuole combattere attraverso interventi di protezione sociale e azioni attivabili nell’ambito dei Servizi per il lavoro capaci di far emergere il sommerso e l’irregolare, promuovendo il lavoro sicuro, legale e dignitoso. I destinatari del progetto sono cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti, vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, appartenenti alle seguenti categorie: operai agricoli impiegati regolarmente e irregolarmente nel comparto frutticolo e viticolo e nel comparto zootecnico, addetti nel settore della logistica, operai del settore costruzioni, cantieristica, addetti nel settore commercio e turismo.

Il Comune di Rimini, con un finanziamento pari a 42.669 euro, ha recentemente affidato la gestione di queste attività a un’Associazione Temporanea di Scopo composta da Coop Cidas, Coop Eucrante e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per favorire l’emersione di fenomeni di sfruttamento lavorativo, sostenere le vittime e, allo stesso tempo, rafforzare, attraverso lo scambio di informazioni e di buone pratiche, la rete sociale. Il progetto garantirà una maggiore conoscenza e consapevolezza del fenomeno nella sua complessità con particolare riferimento alla percezione delle situazioni e aree di rischio, la diffusione di prassi virtuose e la valutazione dell’efficacia dei servizi posti in essere per la protezione e presa in carico delle vittime o potenziali vittime.

“Un progetto importante, che concerne due tematiche fondamentali: da un lato la qualità del lavoro, e, dall’altro lato, il supporto alle vittime di sfruttamento - è il commento dell’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda – Lo scopo finale è quello di limitare il rischio e il diffondersi del lavoro irregolare, a tutela dei lavoratori che vi operano e, indirettamente, anche dell’immagine territoriale. All’interno di questa cornice, un ruolo centrale è proprio a capo dei servizi sociali, che avranno il compito di mappare eventuali situazioni ‘borderline’ e di intervenire con immediatezza a sostegno laddove ce ne sia bisogno. L’integrazione passa anche da un lavoro dignitoso, sicuro, degno di essere chiamato tale”.

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Ultimo aggiornamento

13/07/2023, 14:36