Una domanda meno banale di quello che potrebbe sembrare e nasconde un timore che, giorno dopo giorno, appare più fondato; quello del trasporto scolastico. Il rischio, che accomuna tutti i Comuni italiani, è quello di aver preparato classi e scuole pronte per l’accoglienza in sicurezza di studenti, docenti e personale, ma di non avere i mezzi di trasporto idonei per farci arrivare i ragazzi. Due sono gli elementi che rendono difficilie, a un mese dall’inizio delle lezioni, la realizzazione del piano di trasporto scolastico 2020/2021. Il primo elemento è l’assenza delle linee guide ministeriale sui criteri di accesso sui mezzi pubblici per studenti; il secondo è invece relativo all’organizzazione didattica dei singoli istituti scolastici, con gli orari e gli eventuali turni di ingresso e uscita previsti scuola per scuola, in base delle singole esigenze didattiche dei diversi istituti. In entrambi i casi, comunque, il tempo stringe; si tratta infatti di due elementi senza i quali è semplicemente impossibile organizzare anche un solo scuolabus o autobus di linea. Il tempo non è una varabile qualsiasi, ma il discrimine principale tra essere in grado di intervenire, o no, per il 14 settembre.
Un problema condiviso con i miei colleghi degli altri Comuni italiani visto che anche Anci, tramite una lettera inviata alla Ministra De Micheli a firma del Presidente Decaro, ha preso posizione chiedendo al più presto chiarimenti al riguardo. Anche per questo a Rimini ci eravamo mossi in anticipo, incontrando scuole e trasporto pubblico per fare il punto aggiornato della situazione.
Ora Speriamo che da Roma non si vanifichi quanto fatto con grande impegno e senso di responsabilità da parte dei territori, lasciando a piedi (è proprio il caso di dirlo) i nostri studenti, proprio ora che Amministrazioni e scuole si sono attrezzate per riceverli in sicurezza.
A settembre tutti in classe, ma con quale mezzo di trasporto?
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