Con l'apertura della mostra personale di Giovanni Frangi, prevista per sabato 4 novembre presso l'Ala Nuova del Museo della Città di Rimini, la geografia di Selvatico/FORESTA si svela interamente; così, se siete in Romagna nei prossimi fine settimana potrete visitare cinque sezioni (e città) che disegnano un percorso espositivo che si distribuisce tra Fusignano, Cotignola e Bagnacavallo (queste tre sedi saranno aperte fino al 26 novembre), Faenza (fino al 12 novembre) e Rimini (fino al 16 dicembre); una mappa capace di collegare e intrecciare luoghi, persone e cose, che coinvolge e si ramifica attraverso dieci sedi, tra cui quattro musei e alcuni spazi ed edifici recuperati per l'occasione. Trentasette gli artisti dentro le mostre - tra pittura, disegno e collage -, con l'immagine e ombra della Foresta a governare e congiungere la successione di piccole e grandi personali che compone l'arcipelago Selvatico.
Nelle varie sedi della mostra troverete anche il catalogo che abbraccia tutto il progetto, prodotto dal Museo Varoli di Cotignola (libro di 276 pagine di cui 216 a colori).
A impreziosire la costellazione tracciata da Selvatico e l'apertura delle mostre, un calendario e programma che si ramifica attraverso una serie di appuntamenti che accompagna l'apertura delle mostre: da visite guidate a letture e laboratori di disegno e pittura per bambini, da incontri e conversazioni con alcuni degli artisti in mostra a una serie di concerti dentro alle sedi espositive che sovrappongono e stratificano foreste soniche alle foreste di segni immagini e memorie presenti nei luoghi.
La pittura scandaglia la superficie
In questo ossimoro si catalizzano due delle principali componenti di un’arte millenaria, quelle che pertengono all’emerso e al sommerso della visione. Come dire che in un dipinto l’ultima pennellata ha ragione su tutte le altre, ma che senza le altre non avrebbe ragione d’essere. (...)
[dal testo di Massimo Pulini nel catalogo di Selvatico/Foresta]
Selvatico [dodici]
FORESTA. Pittura Natura Animale
A cura di Massimiliano Fabbri
> Fusignano, Museo civico san Rocco / 8.9 - 26. 11.2017
[inaugurazione giovedì 7 settembre, ore 19]
• Comune di Fusignano
Cesare Baracca - Lucia Baldini - Federica Giulianini
• Museo civico San Rocco
Luca De Angelis - Giulia Dall'Olio - Cesare Baracca - Lucia Baldini
• Raccolta targhe devozionali
Marina Girardi - Federica Giulianini - Martina Roberts
> Cotignola, Museo civico Luigi Varoli / 1.10 -26.11.2017
[inaugurazione sabato 30 settembre, ore 17]
• Palazzo Pezzi
Marco Samorè - Silvia Chiarini - Giovanni Lanzoni - Giulio Zanet
Marco Salvetti - Jacopo Casadei - Antonio Bardino - Matteo Nuti
Vera Portatadino - Giovanni Blanco - Domenico Grenci
Debora Romei - Marco Andrighetto - Denis Riva
• Palazzo Sforza
Rudy Cremonini
• Casa Varoli Alessandro Saturno
• Casa Campadelli Massimo Pulini - Vittorio D'Augusta
• Ex negozio Mauro Lucca Alberto Zamboni
> Faenza MIC Museo Internazionale delle Ceramiche / 14.10 - 12.11.2017
[inaugurazione venerdì 13 ottobre, ore 18.30]
Lorenza Boisi
> Bagnacavallo Convento di san Francesco / 15.10 - 26.11.2017
[inaugurazione sabato 14 ottobre, ore 18]
• Salette garzoniane
Mirko Baricchi
• Manica lunga
Luca Coser - Lorenzo di Lucido
• Primo piano
Paola Angelini - Enrico Minguzzi - Elena Hamerski
Massimiliano Fabbri - Lorenza Boisi - Luca Caccioni
• Sala delle capriate
Veronica Azzinari
> Rimini Ala nuova del Museo della Città / 5.11 – 16.12.2017
[inaugurazione sabato 4 novembre, ore 18]
Giovanni Frangi
FORESTA. Pittura Natura Animale
Selvatico è una geografia fatta di luoghi, persone e cose. Una mappa che congiunge una pluralità di spazi e artisti all'interno di un percorso che si disegna e ramifica attraverso una costellazione di mostre diffuse in alcuni dei luoghi del contemporaneo in Romagna.
Selvatico è un arcipelago e le sue mostre isole interconnesse.
Paesi e musei, spazi espositivi e gallerie, edifici recuperati per l'occasione, contenitori e contenuti collegati da un progetto che tiene insieme e intreccia, un po' ossimoricamente, arti visive e provincia intorno a un quasi tema, o suggestione.
A governare la mostra e le sue sezioni articolate nel territorio, così come a orientare la chiamata agli artisti, è un'immagine, aperta e interrogante; un umore.
L'immagine di questa edizione è quella della Foresta, intesa non solo come sguardo rivolto a quell'attenzione che da parte di molti artisti si volge ancora e nuovamente alla natura, e sua rappresentazione, e alla re-invenzione del paesaggio tutto per certi versi, ma anche come condizione della pittura stessa, linguaggio che guida la scelta e presenza dei quaranta autori in mostra.
Una solitudine di foresta, rumorosa e molteplice, che si declina e infittisce addentrandosi e sperdendosi in una moltitudine di sguardi e modi di vedere, e che è anche metafora dello stratificarsi in pelli, velature, notti interne, profondità radiografiche e quasi geologiche della pittura e del dipingere stesso. Pittura come foresta quindi.
Pittura vs natura, a dire di un conflitto o impossibilità forse: fratture e ferite che la pratica e disciplina del dipingere cercano di risanare e cucire, o amplificare anche; preghiere, mancanze sparse, esplorazioni, distanze, abbandoni, assedi e assalti. La pittura come belva.
E l'idea di foresta che ci riporta infine alla condizione periferica e laterale, di selva appunto, che ha sempre caratterizzato Selvatico a partire dal suo titolo e dalla sua ostinata presenza e posizione ai margini. Qualcosa che ha a che fare con una certa idea di confine e sua mobilità e ambiguità.
Geografia ripensata attraverso il movimento. Risposta a un vuoto; reazione. Una rete, per quanto abusata sia questa parola.
Una rassegna di campagna alle sue origini, dodici anni e dodici mostre fa, e che ora chiude un cerchio, a partire dal suo stesso titolo e sguardo non addomesticato.
La parola foresta con il suo carico di immagini e narrazioni innesca così, incontrandosi e sovrapponendosi con pittura e disegno, un cortocircuito, un labirinto di senso e sensi capace di perdersi e definirsi nel dettaglio, nel frammento di natura, nel vortice e mantra della decorazione talvolta e, al tempo stesso, capace di interrogarsi sulla pittura stessa, sulle sue infinite modalità e significati e alfabeti, e potenti ritorni. Pittura fiume.
Da una parte la presenza ripetuta di scorci di vegetazione e verdi molti nelle opere presenti, panorami e paesaggi, foglie, trame arboree, radici, nuvole, pezzi di cielo, orizzonti intravisti infiniti, onde; dall'altra una foresta di segni e immagini che l'artista deve far crescere e coltivare, e mettere in ordine, e poi abbandonare per strada anche, districandosi per trovare il sentiero che conduce fuori dal bosco; alla visione infine, o a quel che ne resta. Sperdendosi nel fitto groviglio di proiezioni, echi e fantasmi che la popolano.
Pittura come tentativo di orientamento. E ascolto. Interno, e del mondo. Pittura come mediazione, sforzo di equilibrio. Pittura come foresta.
Una foresta di immagini e segni senza fine: visioni che ci investono, travolgono e sedimentano sommerse nella memoria e nel tempo, come sepolte e perdute, e una foresta più concreta che parallelamente volge lo sguardo alla problematica rappresentazione della natura.
Foresta che non può che essere così paesaggio mentale, luogo magico, misterioso, ancestrale e immaginario; primitivo. Memoria della caduta. Oscurità fertile.
Spazio domestico e selvatico al tempo stesso, abitato e attraversato da ombre, fiere che sbarrano il cammino; scenario degli incontri e accadimenti in cui si muove l'artista cercando nuove piste e incontri. Apparizioni. E storie forse.
Che la nostra esperienza del bosco non è così centrale nelle nostre vite eppure, nella fiaba, questo è il luogo drammatico e vitale per eccellenza, dove i fatti e il racconto accelerano. La fiaba è lo scenario, l'innesco. La prima e paurosa e indimenticabile avventura. Luogo del ritorno. Incontro formante.
Plurale infine lo sguardo che innerva Selvatico, che costruisce mostre numerose che hanno al tempo stesso la presunzione di disegnare un andamento differente da quello di una semplice mostra collettiva: piuttosto una mappa, un arcipelago o costellazione di personali collegate e connesse tra loro e, al contempo, ai luoghi che le ospitano e accolgono.
Mostre che coinvolgono un nutrito numero di artisti di varia provenienza geografica e anagrafica, in un confronto e dialogo fertile con una serie di spazi espositivi e luoghi della bassa Romagna da cui Selvatico nasce e si allarga.
Una mostra diffusa in più sedi che guarda principalmente, se non esclusivamente, alla pittura, con preziose ramificazioni nel disegno e collage. Una pittura che prova ancora a misurarsi con la reinvenzione del paesaggio e, parallelamente, con la presenza centrale del segno, a creare un quasi ossimoro di una pittura disegnata.
La foresta-radice-labirinto, il mondo che si capovolge, il sottosopra e il doppio, l'ombra di un'ombra, il labirinto delle idee e pensieri e immagini e pennellate e gesti attraverso cui deve districarsi e muoversi l'artista, e in cui lo spettatore sarà chiamato a sua volta a entrare tracciando altre geografie e traiettorie e narrazioni e mappe. Orientandosi nel bosco di segni e visioni.
Congiungendo e collegando punti, cose viste e memorie.
Affacciandosi su finestre e aperture rappresentate sia dai dipinti inseriti nel percorso espositivo, sia dai luoghi recuperati per l'occasione che, insieme ai musei coinvolti, creano una rete che permette anche di scoprire, non solo gli autori e l'andamento vegetale, crescita e sviluppo della mostra, ma anche il territorio, le sue caratteristiche, vocazioni e connessioni.
Un invito al viaggio. Piccolo. Tremante. Una giungla da bambini; dipinta. Minuta e gigante.
Massimiliano Fabbri
Comuni di Cotignola, Bagnacavallo, Fusignano, Faenza e Rimini
Unione dei Comuni della bassa Romagna
Sistema Museale provincia di Ravenna
Con il contributo di Regione Emilia-Romagna
Sostenitore principale Villa Maria Research
Altri sostenitori Hera, Grafiche Morandi, Conad COFRA, Lugo Immobiliare,
Mauro Lucca Elettrodomestici, Coerbus
In collaborazione con le associazioni culturali Primola e Selvatica
In rete con MAGMA, WAM!Festival e Radici
Gilda conteporary art -Studio Pretorio Museo di Palazzo Pretorio Prato
Museo civico San Rocco - Targhe devozionali
Via Vincenzo Monti 5 Fusignano RA
Comune di Fusignano Corso Renato Emaldi, 115 Fusignano RA
Orari di apertura: sabato 15-18, domenica e festivi 10-12 e 15-18
In occasione della Festa di Fusignano il 7 settembre dalle 16 alle 23 e
dall’8 al 10 Settembre, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 23
Comune di Fusignano - urp 0545 955653-668
Museo: 0545 51621 fax 0545 50164
comunefusignano@provincia.ra.it - urp@comune.fusignano.ra.it
Museo civico Luigi Varoli
Palazzo Sforza – Casa Varoli Corso Sforza 21 e 24 Cotignola RA
Palazzo Pezzi corso Sforza 47
Casa Campadelli via Cairoli 7
Ex negozio Mauro Lucca 27
aperto giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 18.30
sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30
telefono: 0545.908879 / 320.4364316
fabbrim@comune.cotignola.ra.it
www.museovaroli.it
Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini 19 Faenza RA
tel. 0546/697311
info@micfaenza.org
orario invernale: 1 novembre - 31 marzo
dal martedì al venerdì 10-13,30
sabato, domenica e festivi 10-17,30
orario estivo: 1 aprile - 31 ottobre
dal martedì alla domenica e festivi 10-19
www.micfaenza.org
Convento di san Francesco
Via Luigi Cadorna 14 Bagnacavallo RA
sabato dalle 15 alle 19
domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19
da lunedì al venerdì apertura su appuntamento chiamando il 392 1692698
Museo della Città
Via L.Tonini 1, Rimini
da martedì a sabato 9.30-13 e 16-19
domenica e festivi 10-19 chiuso lunedì non festivi
Tel. 0541.793851
Direzione-Uffici Musei Comunali
via Cavalieri, 26 47921 Rimini tel 0541 704422
musei@comune.rimini.it
www.facebook.com/museicomunalirimini