Il piano del Comune di Rimini per il ritorno in classe a settembre è partito con le prime analisi tecniche sulle scuole da parte di un gruppo di tecnici, coordinati da un architetto impiegato in esclusiva per questo tipo di operazioni. Come anticipato nei giorni scorsi si tratta di un lavoro di analisi preventiva che il Comune ha avviato per verificare l’applicabilità delle norme, come quelle del metro "da bocca a bocca" (come da terminologia usata dal Ministero), all’interno delle scuole riminesi. Il layout (in allegato) evidenzia la mappatura delle classi, con la nuova predisposizione degli spazi e i percorsi guidati da seguire per entrata e uscita. Il concetto è quello di favorire - dove possibile - l’utilizzo delle stesse classi, ovviamente con i necessari accorgimenti e, dove non possibile, rimodulare gli altri spazi scolastici comuni utili (come palestre e biblioteche, ad esempio). Nelle simulazioni si prendono in considerazione anche aspetti dinamici, legati ai movimenti degli alunni. A spostarsi, in estrema sintesi, dovranno essere oggetti e arredamenti (come gli armadietti, ad esempio), e non gli studenti. Il gruppo di lavoro, inoltre, individua anche quali siano gli eventuali accessori e mobili da acquistare per la rimodulazione il miglioramento degli spazi didattici.
“Un minuzioso lavoro di analisi tecnica concordato con i dirigenti scolastici – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – per farci trovare pronti al rientro in classe a settembre. A Rimini stiamo anticipando i tempi perché non possiamo permetterci altri rinvii sulla pelle delle famiglie. L’auspicio è che anche a livello nazionale si intervenga con la stessa solerzia e nel rispetto di chi poi dovrà applicare le nuove norme. Ovviamente i risultati saranno diversi da scuola a scuola, in base alla tipologia degli spazi disponibili. Un piano di riorganizzazione con il quale predisponiamo e aggiorniamo anche l’agenda dei fabbisogni dei singoli plessi scolastici per ammodernare, e non solo adattare, le dotazioni delle nostre scuole”.
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