Saranno il medico neurologo Gianvito Martino (Direttore scientifico dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano) e il giornalista scientifico Marco Pivato a inaugurare domenica 16 dicembre (Sala del Giudizio, ore 17.30) la rassegna “In scienza e coscienza. NarrAzioni scientifiche” organizzata dalla Biblioteca civica Gambalunga con la collaborazione dell’Ufficio scolastico di Rimini e il contributo del Gruppo SGR. Focus della rassegna, la necessità di ricomporre un’alleanza fra pensiero scientifico e umanistico a tutti i livelli, poiché le scelte che decideranno il destino dell’umanità nei prossimi decenni e nei prossimi secoli non possono essere lasciate ai soli scienziati, ma devono investire anche gli umanisti e l’intera società.
Con la conversazione Tra cellule e sentimenti. Anatomia dell’uomo che pensa, Gianvito Martino e Marco Pivato, autori di “Usare il cervello. Ciò che la scienza può insegnare alla politica” (La nave di Teseo, 2018), proporranno una riflessione che coinvolgerà il mondo stesso della politica.
Democrazia, populismo, dittatura: che cosa vogliono dire queste parole? La scienza si è evoluta abbastanza per andare oltre il semplice significato etimologico, storico e politico: oggi possiamo spiegare perché la mente dell’uomo ha immaginato queste diverse versioni del rapporto di forza tra la base e il potere, e perché di volta in volta sceglie l’una piuttosto che l’altra. Che cosa ci convince, ci ammalia o ci disgusta dei messaggi dei politici? Può la politica andare oltre il marketing e tornare ad essere l’attività di occuparsi della Polis, ovvero del governo del Paese e per il bene della comunità? Questi non sono interrogativi puramente umanistici, perché in effetti le moderne neuroscienze – l’insieme delle discipline scientifiche che studiano il cervello – sono in grado di fornirci una spiegazione nuova a partire da una “radiografia” dettagliata dei nostri istinti. Studiare l’uomo che pensa aiuta a capire l’uomo che fa: a partire dalla neurologia, all’evoluzionismo, dalla genetica. È stato possibile radiografare la biologia della mente dell’uomo politico dopo che negli ultimi anni è stata messa nero su bianco la «teoria delle decisioni», un capitolo molto importante delle neuroscienze che studiano cosa c’è dietro le scelte che facciamo tutti i giorni. Si scopre che a guidarci, nei piccoli e grandi bivi della vita, non è affatto l’intelletto dell’uomo saggio e istruito o il suo autocontrollo, ma dinamiche profondamente irrazionali. Questo è naturale, perché il nostro Dna si modifica molto lentamente, nel corso di milioni di anni, mentre le civiltà, le culture, i codici e le leggi si evolvono rapidamente. Dunque siamo uomini, genitori, filosofi e politici che gestiscono patrimoni e destini nel corpo e nel cervello di animali poco diversi da quelli che affollavano l’Africa orientale circa centomila anni fa.
Gianvito Martino, medico neurologo è Direttore Scientifico dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Già honorary professor presso la School of Medicine and Dentistry at Queen Mary University of London, è professore ordinario di Biologia Applicata presso l’Università Vita-Salute di Milano. Membro di numerose società scientifiche nazionali e internazionali, è autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche e ha ricevuto premi e riconoscimenti per la sua attività di ricerca, tra cui il Premio Rita Levi-Montalcini. Già presidente dell’Associazione per la Cultura Sinapsi, è tra i fondatori di BergamoScienza. La sua attività divulgativa si è concretizzata nella pubblicazione di vari libri tra i quali Il cervello. La scatola delle meraviglie (San Raffaele, 2008), La medicina che rigenera. Non siamo nati per invecchiare (San Raffaele, 2009), Identità e mutamento. La biologia in bilico (San Raffaele, 2010), libro vincitore del Premio Fermi Città di Cecina 2011 per la divulgazione scientifica; Il cervello gioca in difesa: storie di cellule che pensano (Mondadori Università, 2013), libro vincitore del 1° Premio per la Divulgazione Scientifica dell’Associazione Italiana del Libro; In crisi d’identità. Contro natura o contro la natura? (Mondadori Università, 2014), Il cervello tra cellule ed emozioni (Castelvecchi, 2017), Usare il cervello. Ciò che la scienza può insegnare alla politica" (con Marco Pivato, La nave di Teseo, 2018).
Marco Pivato è giornalista scientifico free-lance e scrittore. Dopo gli studi classici e la laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l'Università di Bologna, ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Ha svolto il praticantato giornalistico, e poi lavorato, nel gruppo de “Il Quotidiano Nazionale”dedicandosi alla divulgazione medico-scientifica e collabora con “La Stampa” ai supplementi del martedì “Tutto Salute” e del mercoledì “Tutto Scienze”. Ha fondato Dna Media Lab, agenzia che cura la comunicazione per aziende che operano nel campo della sanità. È inoltre addetto stampa della Società Italiana di Farmacologia e della Società Italiana di Tossicologia. Come divulgatore scientifico, tra i lavori più recenti, ha pubblicato i volumi Il miracolo scippato: le quattro occasioni sprecate della scienza italiana negli anni sessanta (Donzelli, 2011), Noverar le stelle: che cosa hanno in comune scienziati e poeti (Donzelli, 2015), I comunisti sulla luna. L'ultimo mito della Rivoluzione russa (Il Mulino, 2017), Usare il cervello. Ciò che la scienza può insegnare alla politica (con Gianvito Martino, La nave di Teseo, 2018).
Programma a seguire
Teatro degli Atti,venerdì 11 gennaio, ore 21
Se fossi la tua ombra mi allungherei a mezzogiorno. Storia perfetta dell'errore
Monologo di Roberto Mercadini
Sala del Giudizio, ore 17 sabato 26 gennaio
Guido Barbujani
Cosa sappiamo di genetica e razze, a ottant'anni dalle Leggi Razziali
Sala del Giudizio, ore 17 sabato 2 febbraio
Simone Arnaldi - Marcello Pelillo
Umanità tecnologica. Le nuove relazioni fra naturale e artificiale.
Conduce Marco Pivato
La rassegna è frutto della collaborazione con l'Ufficio scolastico di Rimini. Agli insegnanti sarà rilasciato regolare attestato di partecipazione.