Salvaguardia di bilancio approvata. L'Assessore Beltrami: "In un momento difficile per il Paese, Rimini garantisce politiche finanziarie rigorose e attenzione massima verso cultura e servizi"

Nella seduta di giovedì 18 settembre 2008, il Consiglio Comunale ha approvato (maggioranza favorevole, minoranza contraria) la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Data di pubblicazione

Questa la dichiarazione dell'Assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio, Antonella Beltrami:

"La salvaguardia degli equilibri di bilancio è un importante atto politico che ha la funzione di verificare gli equilibri del bilancio, monitorare lo stato di attuazione dei programmi, attuare i correttivi necessari al mantenimento dell'equilibrio ed il rispetto del patto di stabilità.

L'obiettivo di tenere i conti in ordine, avere una finanza sana, rispettando i parametri sempre più stretti imposti dallo Stato, è da sempre al centro dell'azione di questa amministrazione che collabora attivamente al risanamento dei conti pubblici. Lo conferma anche con questa manovra in un momento particolarmente difficile per il nostro paese.

Occorre ricordare che nel 2007 la spesa dei comuni italiani registra un saldo positivo di 325 milioni (aveva un debito di 3.700 mil nel 2006) e che negli ultimi dieci anni la spesa primaria italiana è cresciuta costantemente del 2% l'anno, ma non in modo omogeneo in tutti i settori: nelle province è aumentata del 4,1, in sanità del 3,8, la previdenza incrementa la spesa del 2,4, le regioni, al netto della sanità dell'1,5, i comuni dell'1,4. Nel 2007 la spesa per il personale nei comuni è scesa del 6%, nelle altre amministrazioni pubbliche è aumentata del 4%. Nonostante ciò, la struttura del bilancio della PA, inefficiente ed immutata da dieci anni, tende a scaricare proprio sui comuni i costi principali, mentre il tema del riequilibrio delle risorse e della perequazione non sono più eludibili.

Mai come quest'anno vi è stata una tale confusione ed incertezza sulle risorse.

L'autonomia finanziaria media dei comuni italiani è passata dal 42% del 1995 al 60% del 2007, il nostro comune è al 72%. Siamo quindi abituati da un decennio a fare i conti con la riduzione dei trasferimenti statali, ma che ciò avvenga a bilanci già approvati è una pessima e recente novità. Difficile fare una seria programmazione se anche ciò che è un'entrata certa a dicembre non lo è più tre mesi dopo, né è dato sapere SE, QUANTO e QUANDO verrà compensata.

Il decreto legge 93/2008 che abolisce l'ICI sulla prima casa, assicura il rimborso totale delle minori entrate certificate dai comuni. L'acconto del 50% erogato a fine luglio di 4,4 mil € è basato però sulle certificazioni prodotte ai fini del rimborso del 40% di riduzione operato dal governo Prodi, che poiché definiva la prima casa in modo più restrittivo (al netto delle pertinenze, escluse le case di lusso, ecc) valeva per il comune di Rimini 8,8 milioni di euro. La mancata entrata ai sensi del DL 93 è invece di 11,2 milioni di euro, se il saldo sarà di altri 4,4, si produrrà per il comune di Rimini uno sbilancio di 2,4 mil €.

Il decreto pubblicato questa settimana che finanzia la quota attualmente mancante non rassicura. Sancisce infatti che solo in presenza di tre condizioni l'intera minor entrata sarà compensata: 1) rispetto del patto di stabilità 2007; 2) efficienza della riscossione nel triennio 2004-2006; 3) dimensione demografica < ai 5000 abitanti. Ciò significa che solo i piccoli comuni avranno il totale rimborso. Per le città metropolitane sono previste altre compensazioni, l'eterna Cenerentola, senza carrozza e con un principe che non arriva mai, sembrano proprio i comuni medi come il nostro.

A ciò si deve aggiungere per il 2008 la disposizione di cui all'art.31 della Finanziaria 2008 che prevede una decurtazione legata a stime di risparmi per i costi della politica di 648.000 euro. Per il comune di Rimini, che già attuava serie politiche di contenimento di tali spese, il risparmio realizzato è di 40.000 euro. Devono esserci restituiti 600.000 euro.

Infine a tutto ciò occorre sommare le somme trattenute ai sensi della legge 286/2006 (aggiornamenti catastali ICI su terreni agricoli, nuove rendite catastali su fabbricati di categorie B ed E) stimate dallo stato in 1.443.000 euro per gli anni 2007 e 2008. La somma effettivamente introitata risulta invece ammontare a 477.850 euro. La differenza è di 965.150 euro/anno e per due anni vale 1.930.000 euro.

Il totale dello sbilancio tra tagli di trasferimenti già attuati e minori introiti ICI vale 5 milioni di euro accertati oggi nel nostro bilancio come crediti dallo Stato. Confidiamo che questi siano effettivamente erogati ed in tempi non biblici, se così non fosse per tutti i comuni si presenterebbero problemi molto seri.

Tutto ciò fatto salvo, con la manovra di salvaguardia mettiamo in equilibrio il bilancio, con gli indici in linea con il patto di stabilità interno. In questa manovra viene data la priorità alla messa in sicurezza del bilancio, riportando i conti in equilibrio. Senza sacrificare nulla delle politiche di sviluppo e di protezione sociale: l'ingente investimento nel welfare è confermato, le maggiori spese legate alla gestione delle nuove scuole, della Domus del Chirurgo e dei contenitori culturali trovano posto nel pur complesso equilibrio di bilancio 2008.

La situazione è gravosa e complessa, permangono preoccupazioni sia per le rilevanti somme di trasferimenti mancanti (e sui tempi della loro auspicata erogazione), nonché, sul versante della spesa, per il costante incremento dei costi dei consumi e del denaro che potrebbero peggiorare da qui alla fine dell'anno il saldo dei Comuni. Grande senso di responsabilità sarà necessario per affrontare un momento veramente pesante per tutto il Paese. In tal senso va anche letta la discussione sui grandi eventi che ha tenuto banco nei giorni scorsi a Rimini. Concordo con le riflessioni del Vice Sindaco sull'argomento: i grandi eventi devono continuare a essere organizzati perché portano un valore reale a questo territorio ma certo occorrerà nel futuro trovare più innovative e efficaci fonti di finanziamento, per non lasciare tutto il peso sulle spalle degli Enti pubblici."

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