Saluto di fine anno del Sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli

20 dicembre 2006, Sigismondo d’Oro 2006
Data di pubblicazione

“Gentili ospiti, concittadini, autorità
capita frequentemente che occasioni come quella odierna si esauriscano nella tradizionale pratica dell’elenco delle cose fatte e quelle da fare.

Un’amministrazione locale non deve forse essere giudicata sulla base di ciò che fa o non fa? 

Io vorrei però, almeno per una volta, uscire dalla tradizione e dalla tentazione dello spot propagandistico. Spero allora possiate perdonarmi qualche riflessione più generale, originata ad ogni modo dai nostri prestigiosi Sigismondo d’Oro 2006.

Mi chiedo a volte se tra cento anni avrà ancora significato parlare e discutere di politica.

Impegnarsi per il bene collettivo sarà un valore fondamentale oppure una ‘varia ed eventuale’ di qualcosa d’altro, legato a interessi specifici?

Me lo chiedo perché noto, a tutti i livelli e in ambiti diversi, un’inversione profonda del senso comune in una direzione ‘antipolitica’. E’ pur vero che l’antipolitica nasce con la politica stessa ed ha un corso lungo più di un secolo. Oggi tuttavia credo di poter dire che un malinteso senso della politica stia prevalendo oltremisura. Le nuove speranze (persino eccessive) di appena 10 anni fa non solo paiono essersi dissolte ma addirittura avere creato ancora più diffidenza e sfiducia che in precedenza. Viene da chiedersi il perché.

Oggi la politica vive una stagione di precarietà. Una precarietà riferita non tanto ai risultati elettorali sempre più incerti ma soprattutto in riferimento all’orizzonte della sua missione: che è quella di essere strumento di convivenza civile e di educazione.

Le analisi degli opinionisti concordano su un punto: cioè a dire sullo scadimento del nostro costume civile. Oggi non si discute più: si urla. La dialettica politica si è trasferita dal campo delle idee a quello del tono della voce. Dunque non ci si confronta con quel senso di rispetto e tolleranza insito nel DNA della democrazia: pare quasi che la discussione istituzionale e tra forze partitiche, sociali, economiche si sia trasformata in un talk-show, avendo mutuato i suoi modelli di riferimento da ciò che qualcuno ha definito la ‘cattiva maestra televisione’.

La politica, insomma, intesa come occasione per salpare verso isole più o meno famose, per far parlare di sé anziché porre al centro della propria attenzione l’interesse del bene comune. 

La politica sembra sempre più prendere a prestito dallo scadimento del nostro costume civile le regole di comportamento. Una politica urlata, spesso al limite del bullismo, non può essere punto di riferimento della società civile.

Occorre prima di tutto recuperare il senso del confronto pacato, della riflessione. Oserei dire che la politica deve recuperare un antico senso civico che sembra essersi smarrito. Deve tornare ad essere nobile, ad essere di esempio. Deve tornare, come nello spirito dei nostri padri costituenti, a rappresentare un modello di virtù. Deve, in definitiva recuperare il suo senso etimologico e tornare ad essere teoria e pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione  e la direzione della vita pubblica.  

Anche il Comune, l’ente locale, ha questo compito. Un bilancio non è solo la spunta dei progetti attuati o meno. C’è una zona virtuosa benché impalpabile che va sotto il nome di ‘educazione’ e che non può vedere l’Istituzione a ogni livello assente o distratta. Non riuscire a riportare la discussione nell’alveo del rispetto, della tolleranza e della continenza verbale significherà la fine della politica, o quantomeno della politica intesa come difesa del pubblico interesse.

Ciò vuol dire tornare a valorizzare i modelli educativi che credono nella forza del confronto e della solidarietà.

Assegnare oggi il Sigismondo al CEIS ha anche questo significato: riconoscere un modello che per 60 anni ha bene educato generazioni di riminesi. E prendere ad esempio questo modello e gli altri meritevoli affinché la politica torni ad essere «bene educata» . Bene educata per sapere parlare e discutere con cognizione di causa al cuore dei cittadini.

‘Per crescere un bambino occorre un intero villaggio’ è un proverbio africano che spesso cito. Non ha futuro una società che non contribuisce nel suo insieme all’educazione delle giovani generazioni. Ed educare significa coinvolgere, e coinvolgere vuol dire partecipare.

Rimini è attesa nei prossimi cinque anni a scelte difficili ma indispensabili. Sono le scelte della sostenibilità, della sicurezza, della tutela sociale, della dotazione infrastrutturale. Al di là dei singoli progetti, riusciremo a centrarle se la politica riminese saprà ancora di più aprirsi alla società, nel nome e nel metodo della partecipazione. Non è facile perché si tratta anche di togliere alcune vecchie incrostazioni o consuetudini elitarie ma la politica riminese non può questa volta esimersi dall’ascolto, dal dialogo, con la sua società.

Comunque non partiamo da zero. E le nostre sono passioni vere, non tristi.

Continuiamo a rappresentare un modello turistico leader perché è un modello economico-sociale diffuso e partecipato. Un modello che – a dispetto di ogni modernizzazione - contiene ancora molto di quello «spirito delle origini»  che ha infuso forza ai nostri padri e ai nostri nonni, cioè a dire i pionieri di quella «nuova frontiera» che negli anni del boom economico ha definitivamente lanciato Rimini nel firmamento del turismo internazionale. 

Uno spirito che tanto ha animato due persone che ci hanno lasciato nel corso del 2006: Silvano Cardellini e Giuseppe Gemmani. Due individualità che hanno messo, sia pure in campi diversi, la loro genialità al servizio della crescita della nostra comunità. Due personaggi, per l’appunto, che hanno saputo accompagnare, sottotono e con discrezione, la crescita collettiva di Rimini. Due personaggi che, con l’esempio, hanno saputo essere «protagonisti»  senza fare «protagonismi».

Siamo tra i primi nel Paese per capacità di integrazione e ciò è avvenuto nei fatti prima di qualsiasi formalizzazione istituzionale.

Il dinamismo della nostra economia è eccellente perché sostenuto da un tessuto di piccole e medie imprese che non ha pari in Italia.

Voglio dire che la società riminese fonda già la sua fortuna su un vitalismo non verticistico ma semmai proveniente dal basso. E’ una predisposizione culturale che va alimentata attraverso lo stimolo a ragionare in termini di bene e progetti comuni, altrimenti la deriva opposta sarebbe il prevalere del ‘particulare’, dell’interesse di parte.

Non possiamo fallire, non possiamo chiuderci, non dobbiamo nascondere i problemi nel nome di una equivoca ricerca del consenso, dobbiamo avere il coraggio di parlare chiaro con i cittadini avendo l’abilità di disegnare un orizzonte di sviluppo condiviso perché non esclude nessuno per la sua attuazione. Educazione significa primariamente essere propositivi e sinceri. Significa quindi considerare parte integrante dell’impegno pubblico la creazione di una classe dirigente capace, disinteressata, riflessiva, moderna, responsabile, che parli con le parole che favoriscono il dialogo e non la divisione, che sappia contribuire a una visione e a un disegno complessivo di crescita civile e sociale.

Essere sinceri vuol dire ammettere l’esistenza dei problemi. E per Rimini sono problemi legati alla crescita di un territorio che è sempre e comunque ‘vetrina’. Garantire il futuro è sicuramente risolvere oggi le questioni inerenti la viabilità, la pianificazione territoriale, la sicurezza, il lavoro, la tutela sociale. Ma è anche il non ridurre l’intera politica alle faccende dell’amministrazione. Bisogna saper cogliere il respiro della città, le sue emozioni, i valori unificanti: i temi dei diritti civili, della famiglia, della scuola, dell’ambiente perfino delle aspirazioni ideali non solo toccano direttamente le nostre vite tutti i giorni ma sono componenti fondamentali del discorso politico più nobile.

Assegnare il Sigismondo d’Oro a Carla Ravaioli  assume il significato di riconoscere il primato di una politica non giocata sul chiacchiericcio, ma che si pone ampi orizzonti: quello delle battaglie per l’etica, per le battaglie ambientali, per la pace, per i diritti della donna. E l’orizzonte ancora più ampio: quello dell’onestà intellettuale, del coraggio di spendersi per cause civili, della critica mai strumentale.

Lo scorso anno avevo detto in questa sede: bisogna amare Rimini. Adesso dico: bisogna capire questa città, conoscendola e giudicandola non sulla base di pregiudizi ma di un interesse collettivo di cui la politica- quella vera e bella- non può fare a meno. Così come non può fare a meno di quel concetto di educazione che ha molto a che fare con la partecipazione: può infatti una politica fatta di urli e prevaricazione avvicinare e stimolare la condivisione dei cittadini, in una parola la democrazia?

Prima di lasciare giusto spazio e parola a Carla Ravaioli e ai rappresentanti del Ceis- i nostri Sigismondo d’Oro 2006- consentitemi di ringraziare i cittadini, le istituzioni, le associazioni, le organizzazioni sindacali, gli assessori, i consiglieri comunali, tutte le forze politiche, il personale del Comune di Rimini. E’ grazie al lavoro di tutti che Rimini continua il suo cammino. Desidero in questa occasione ricordare con affetto e commozione tutte le persone, i nostri cari, gli uomini e le donne che hanno avuto un posto nella nostra vita, che ci hanno lasciato durante l’anno.

Grazie per la partecipazione a questa cerimonia. Vi auguro un Buon Natale e un sereno 2007. E adesso apprestiamoci ad applaudire Carla Ravaioli e il CEIS. Ancora una volta il Sigismondo va a chi ama e contribuisce a rendere Rimini migliore.

Grazie.”

I dati personali pubblicati sono riutilizzabili solo alle condizioni previste dalla direttiva comunitaria 2003/98/CE e dal d.lgs. 36/2006

Comune di Rimini
Piazza Cavour 27 - 47921 Rimini
Tel. +39 0541 704111
PEC protocollo.generale@pec.comune.rimini.it 
P.iva 00304260409

URP - UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO - FRONT OFFICE
Piazza Cavour 29 - 47921 Rimini
Tel. +39 0541 704704
Email: urp@comune.rimini.it

 

Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:13