Saluti di fine anno: l'intervento del Sindaco Ravaioli

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Gentili ospiti, concittadini, autorità,

esattamente dodici mesi fa eravamo qui a onorare un Sigismondo d’Oro alla totale insegna della cultura. E aspettare.

Aspettare ‘l’anno che verrà’ con il consueto impasto di fiducia e timore, speranza e cautela. Ma il 2008 si è rivelato tutto tranne che una stagione consueta. E oggi, nell’imperversare allegro dei media alla ricerca de ‘la parola del 2008’, ci si scopre un po’ stanchi a pronunciarne una quasi meccanicamente: crisi. Non si può immaginare il 2009 senza cominciare da ‘questo’ 2008.

Da una recessione economica mondiale che minaccia di dispiegare nei prossimi mesi i suoi effetti negativi; da un black out di sistema che, per certi versi, è sembrato l’approdo finale di uno stallo morale e valoriale ampiamente annunciato.

Per la nostra città il senso di questa incertezza può essere circoscritto da due notizie raccolte nell’arco degli ultimi dodici mesi: il New York Times che, per la prima volta nella storia, inserisce Rimini tra le cinquanta località turistiche più attraenti al mondo e la scioccante, selvaggia, vuota aggressione di quattro ragazzi a una persona in difficoltà. In tempi di classificazioni esasperate si direbbe ‘il meglio e il peggio’ dell’anno.

Non siamo purtroppo di fronte a un almanacco da sfogliare ma alla realtà. Quella concretezza che ci impone uno sguardo onesto su una città che è sì speciale per molti versi ma che in ogni caso non può non assorbire i tanti umori di un Paese confuso nell’anima.

Con il Sigismondo d’Oro 2008 la Municipalità premia persone e istituzioni eccezionali nel quotidiano.

Persone che con il loro percorso umano e professionale hanno il merito di arricchire il luogo in cui vivono, non affrontando le glorie ma semmai i problemi.

E per il Paese oggi la principale questione aperta è quella educativa.

C’è chi definisce il futuro come ‘un drammatico confronto tra l'educazione e il caos’. E’ l’idea che il domani non sia agganciato esclusivamente al benessere economico o comunque all’interesse personale.

Non mi pare che questa idea- l’educazione prima dei soldi in tasca- sia così diffusa e neppure così frequentata, spinta all’angolo da modelli dominanti che vanno nella direzione opposta.

Sono le varie forme di inciviltà che- non più sottoposte a dissenso sociale- diventano pratica ostentata e emulata. Si nutrono dell’infiacchimento degli istituti educativi tradizionali, producono effetti che estremizzati approdano alla sopraffazione dell’altro, all’egoismo, al rifiuto del dialogo, alla disumanità.

Contro l’inciviltà dell’egoismo combatte ogni giorno la Caritas Diocesana di Rimini.

Gli organismi internazionali e i capi di stato e religiosi sono di recente intervenuti – a più riprese- su uno dei più gravi problemi che la crisi economica attuale ha aggravato in maniera preoccupante: la fame nel mondo.

E’ di pochi giorni fa il preoccupato appello di Benedetto XVI che individuava negli egoismi nazionali, nelle speculazioni sfrenate, nella corruzione, nella corsa al consumismo e agli armamenti, le radici del problema. 

Secondo uno dei più recenti rapporti Fao sullo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo sono 963 milioni le persone che soffrono la fame. Senza contare che la crisi finanziaria potrebbe far crescere ulteriormente un numero così preoccupante.

L’aiuto agli indigenti, ai bisognosi e ai sofferenti è argomento tanto più attuale di fronte ad una crisi che tocca anche le società economicamente e socialmente più avanzate.

Si tratta di una crisi che oggi – non nascondiamocelo – investe anche la nostra realtà cittadina.

Ed è proprio per richiamare l’attenzione sul mondo degli indigenti e dei bisognosi e sul ruolo insostituibile che l’amore verso i più deboli ha nell’educazione di una comunità che quest’anno l’Amministrazione comunale ha stabilito di conferire alla Caritas Diocesana il Sigismondo d’oro.

L’affermazione del sapere è da 60 anni il lavoro della Professoressa Maria Luisa Zennari.

Un’altra emergenza educativa sulla quale l’Amministrazione comunale ha inteso quest’anno porre la sua attenzione è quella scolastica.

Il dibattito sulle scuole di ogni ordine e grado e le proposte di legge che – in un serrato confronto – hanno posto in rilievo, in maniera preoccupante, le lacune e i ritardi di un sistema educativo che fatica a stare al passo con i più elevati standard europei. I giovani sono – al di fuori di ogni ripetitiva retorica – il nostro futuro.

L’istruzione, l’educazione e la ricerca costituiscono non solo le basi per il progredire del consorzio umano ma possono costituire anche un antidoto alla risoluzione della difficoltà che stiamo vivendo.

Proprio per questo l’Amministrazione comunale ha inteso richiamare un problema così vitale conferendo il Sigismondo d’oro ad una esemplare figura di educatrice: Maria Luisa Zennari.

Contro l’inciviltà dell’approssimazione deve combattere di più, molto di più la politica.

La politica abdica per prima al suo ruolo educativo quando si fa rappresentare da ciechi scontri che non hanno alla base la fatica dell’approfondimento e della conoscenza.

E’ una strada questa sempre più frequentemente battuta, soprattutto perché incontra ostacoli crescenti la volontà di riportare il dibattito lungo i binari della ragionevolezza e dell’analisi della cosa in sé.

Se la cronaca sovrasta sistematicamente la Storia il rischio è quello di alimentare un vizio di visione che influenza la memoria e quindi la capacità di programmazione.

Nel 2009 cadranno due anniversari, non so quanto realmente ricordati.

Nel 1999 se ne andava Walter Ceccaroni, storico sindaco della ricostruzione post conflitto bellico e sino agli anni Settanta.

Dieci anni prima- siamo nel 1989- il sistema riminese si trovò ad affrontare una delle più gravi crisi della sua storia. Rileggersi le rassegne stampa dell’epoca vuol dire fare un tuffo in titoli millenaristici: ‘E’ la fine di Rimini’ oppure ‘De profundis per la Riviera’ o ancora ‘Cronaca di una morte annunciata’.

Tanto differenti ma un filo in comune tra le due ricorrenze: la capacità di immaginare e perseguire lo sviluppo in periodi drammatici.

Uno sviluppo certamente non perfetto, ampiamente emendabile, persino contraddittorio o elementare, ma che ha consentito a Rimini di non perdersi.

Se si facesse una storia onesta di questa città molti dei giudizi e dei luoghi comuni che ancora persistono dovrebbero cambiare segno. Altri territori, alle prese con situazioni analoghe, non ce l’hanno più fatta a risollevarsi. Oppure si sono fermati, paralizzati dalla paura di sbagliare che è cosa ben diversa dal programmare facendosi carico anche dei difetti e delle sedimentazioni.

Io credo che debba essere la Storia a guidare il nostro cammino nella fase difficile che stiamo affrontando e che affronteremo nei prossimi mesi.

Proprio per questo richiamo la politica al contrasto all’inciviltà dell’approssimazione, con i suoi slogan vuoti, le polemiche superficiali, le denigrazioni personali, le sue emozioni non temperate dal ragionamento sui fatti per quel che sono.

E se pochi giorni fa un noto settimanale, dando cronaca dell’assalto ad Andrea Severi, titolava ‘Eppure Rimini si muove’ raccontando una città viva, dinamica, ricca di opportunità e solidarietà, vuol dire che dobbiamo seguire l’insegnamento che viene da un passato non rinnegabile e comunque di per sé valore identitario e in definitiva veicolo di fiducia e bussola nei momenti critici.

Avversare tutte le inciviltà è in definitiva un modo di riproporre la centralità del tema dell’educazione in ogni discorso strategico sulla città e, con il conferimento del Sigismondo d’Oro 2008 a Maria Luisa Zennari e alla Caritas Diocesana di Rimini, vogliamo dare un contributo non solo simbolico in tal senso.

Prima di lasciare il giusto spazio ai nostri premiati- sono loro gli unici protagonisti di questa serata-permettetemi un doveroso ringraziamento ai cittadini, alle istituzioni, alle forze dell’ordine, alle associazioni, alle organizzazioni sindacali, agli assessori, ai consiglieri comunali, a tutte le forze politiche, al personale del Comune di Rimini. E’ grazie al lavoro di tutti che Rimini non si ferma e prosegue .

Desidero poi in questa occasione ricordare con affetto e commozione tutte le persone, i nostri cari, gli uomini e le donne che hanno avuto un posto nella nostra vita, che ci hanno lasciato durante l’anno.

Grazie per la partecipazione a questa cerimonia. Vi auguro un Buon Natale e un sereno 2009.

E adesso apprestiamoci ad applaudire Maria Luisa Zennari e la Caritas Diocesana, Sigismondo d’Oro che hanno fatto dell’amore verso gli altri la ragione della loro esistenza.

Grazie.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:11