Una convenzione che nei tre anni del suo funzionamento se da una parte ha avuto un ruolo importante nell'incremento dell'offerta dei servizi nido, dall'altra ha comportato per il Comune di Rimini una spesa di circa 650.000 euro. Un impegno economico che le pesantissime politiche di tagli alla spesa pubblica imposte dal Governo soprattutto sulla spesa sociale, dove in un clima d'incertezza generale le stime prevedono tagli di oltre il 40% di risorse, mettono in discussione alla radice e impongono di ridisegnare un nuovo ruolo degli enti locali sul welfare.
Diventa indispensabile, a fronte di un aumento delle necessità dei più bisognosi per gli effetti della crisi e della diminuzione delle risorse disponibili, aprire sul welfare, sui servizi e, più in particolare, sui nidi, che rimangono uno degli obiettivi strategici di questa Amministrazione, un capitolo nuovo, nuove modalità d'aiuto e contributo soprattutto per tutelare chi ne ha effettivamente bisogno.
Attenzione ai costi dei servizi, rimodulare i requisiti e i parametri d'accesso, colpire con controlli mirati chi, contando sulle lacune della legislazione fiscale, gode di contributi senza averne diritto sono gli obiettivi prioritari per ridefinire una nuova politica di welfare che la discussione di ieri in Giunta ha avviato. Nuove politiche di welfare che dovrà vedere il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali a iniziare dal Consiglio comunale.
Per favorire questa fase di transizione, la Giunta comunale ha deciso di destinare come contributo straordinario il residuo di Bilancio di 71.000 euro, previsto dal capitolo per le "convenzioni con privati per la gestione asili nido", a favore del sostegno dell'offerta privata di servizio nido.