Sono stati 350 i minori ai quali il Comune di Rimini ha conferito la cittadinanza onoraria, con la consegna simbolica di un attestato e la copia della Costituzione Italiana, all'interno della campagna “Rimini sono anch'io”, rivolta a tutti i minori di origine straniera (in età 0-18 anni non compiuti), nati in Italia e residenti a Rimini. La cerimonia, avvenuta nella suggestiva cornice della “Festa delle famiglie”, è stata svolta alla presenza del Vice sindaco Gloria Lisi e dell'europarlamentare italiana Elly Schlein. L'europarlamentare Elly Schlein che, sia per storia personale
(nata a Lugano da madre italiana e padre americano ), che per impegno istituzionale (lavora ed è impegnata in particolare sulle tematiche della cittadinanza e dell'immigrazione), rappresenta anche simbolicamente la convivenza tra diverse culture famigliari, ha voluto fortemente essere presente a questo momento così forte e importante, anche perchè “bisogna accettare la sfida di essere già una società multiculturale” .

“Con tale iniziativa simbolica, che non ha valore giuridico e che non dà seguito all’acquisizione dei diritti connessi alla cittadinanza italiana, il Comune di Rimini intende però farsi vicino ai bambini che nascono e crescono in Italia e alle loro famiglie, valorizzandone la presenza a Rimini.
Si ricorda che la procedura per richiedere la cittadinanza onoraria è sempre aperta ed è la seguente: i genitori interessati sono invitati ad esprimere il proprio assenso recandosi presso il Centro per le Famiglie del Comune di Rimini, dove sottoscriveranno l’iscrizione dei nomi dei propri figli nell’albo appositamente predisposto, ricevendo un attestato ed una copia della Costituzione Italiana a ricordo dell’iniziativa.

“Quello di oggi – ricorda Gloria Lisi, assessore alle politiche di integrazione del Comune di Rimini – non è solo un momento simbolico di grande importanza, ma anche un passo concreto verso un'idea diversa, moderna, inclusiva e multiculturale di cittadinanza. Gli enti locali sono le Istituzioni più vicine ai cittadini, quelle che più di tutte sono in contatto con le esigenze e i desideri delle persone. È dunque giusto che sia il Comune a proporre per primo questa iniziativa, in grado di coinvolgere nella nostra comunità tutti i cittadini, a partire da quelli più piccoli, senza distinzione di alcun tipo, nella speranza che questa piccola – grande iniziativa di oggi serva anche a livello nazionale per cambiare e rendere più moderne le leggi relativi ai diritti di cittadinanza per chi nasce, cresce, studia e lavorare in Italia”.