“E’ stata una giornata intensa, emozionante, ricca di musica e di contributi stimolanti, capaci di spingere ad interrogarsi su ciò che avviene ogni giorno nel Mediterraneo. Una chiamata alle arti voluta per ricordarci che abbiamo il dovere di non restare indifferenti: l’entusiasmo dei cantautori, delle band, degli ospiti che hanno aderito e la grande passione messa in campo dalle associazioni coinvolte e dai tantissimi volontari che si sono adoperati rappresentano un grande segnale di speranza e una testimonianza che Rimini anche oggi è un porto sicuro e una terra di accoglienza”. Così il vicesindaco Gloria Lisi racchiude le emozioni di "Rimini porto sicuro", l’iniziativa organizzata dall’associazione Arcobaleno insieme al Comune di Rimini in occasione della giornata internazionale del rifugiato promossa dalle Nazioni Unite e che si celebra il 20 giugno. Un evento iniziato intorno alle 18.30 con l’approdo al molo delle barche e che è proseguito fino a ridosso della mezzanotte, in un’alternanza di musica, poesia, interventi, condotti sul palco da Alessia Canducci.
In apertura, dopo il flash mob organizzato da Movimento Centrale, sul palco è salito il sindaco Andrea Gnassi al quale l’associazione Rimini Umana ha consegnato le firme raccolte per chiedere l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo. Dopo le parole del sindaco è iniziata la musica con i Modena City Ramblers, seguita dalla poesia di Pierpaolo Capovilla e dalla performance de I racconti delle nebbie, il progetto di Paolo Benvegnù e Nicholas Ciuferri, accompagnati da Nicola Cappelletti. Sul palco poi è salito Stefano Calabrò, sindaco di Sant’Alessio, piccolo paese in Aspromonte diventato caso scuola di integrazione dei rifugiati, intervistato dal giornalista Giulio Cavalli. Energia pura con O Zulù dei 99 Posse, preludio al dialogo tra il giornalista Francesco Cancellato e i Marlene Kuntz. Giulio Casale e Cesare Malfatti hanno fatto da cornice all’intervento del vicesindaco Gloria Lisi – che ha letto un intervento del Prefetto di Rimini Alessandra Camporota - e di Ada Talarico in rappresentanza di Mediterranea Saving Humans. Sul palco anche Papa Modou Seck, in rappresentanza delle tante e diverse comunità di immigrati presenti sul territorio riminese. Ad accendere il molo è stata la carica travolgente dei Punkreas, che hanno regalato al pubblico alcuni brani del loro repertorio e hanno coinvolto sul palco anche Modena City Ramblers e O’ Zulu, per una inattesa jam session. Ultimo atto della giornata il rock intimo dei Marlene Kuntz.
“Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo evento, non semplice dal punto di vista logistico – chiude il vicesindaco – Rimini sa essere generosa e ha dimostrato ancora una volta che anche in tempi di porti chiusi sa spalancare le braccia verso il prossimo”.