Rimini nel Mediterraneo: anfore e traffici commerciali

Maria Luisa Stoppioni Museo della Città, Domenica 29 febbraio 2004, ore 17
Data di pubblicazione
'Rimini nel Mediterraneo: anfore e traffici commerciali' è il titolo dell'incontro con Maria Luisa Stoppioni, in programma domenica 29 febbraio alle ore 17 presso la Sala del Giudizio al Museo della Città, in via L. Tonini, 1. Giunge a conclusione, con l’appuntamento di domenica prossima, il ciclo di incontri 'Reperti in luce, letture della sezione archeologica della Rimini imperiale', organizzato dal Quartiere 1 e dai Musei Comunali di Rimini e curato da Cristina Ravara Montebelli. Il Mediterraneo sin da età remota fu interessato da correnti di traffici commerciali che divennero sempre più intensi e 'di lungo corso' e che già prima dell'età romana collegavano tutte le regioni che vi si affacciavano. L'espandersi dei commerci e l'aumentato volume degli scambi favorì la nascita di porti attrezzati per il carico e lo scarico delle merci, e organizzati secondo una presunta gerarchia che si fondava sulle qualità intrinseche al porto medesimo e sulla capacità di ricezione delle merci da parte delle regioni a quelli afferenti. Sull'Adriatico sorsero alcuni porti di grande rilievo: Ancona e Ravenna, Adria e Aquileia e, quasi a metà strada, Rimini in cui giungevano derrate alimentari, suppellettili, marmi, e ogni bene di scambio da tutto l'impero: con alcune aree si erano stabiliti rapporti diretti (Grecia, regioni dell'Egeo, Asia Minore, Africa settentrionale), mentre con altre le merci dovevano arrivare attraverso la mediazione di porti diversi, o in alcuni casi via terra. L'indicatore per eccellenza dei rapporti commerciali è rappresentato dalle anfore: si tratta di contenitori che viaggiavano quasi esclusivamente sulle navi, con cui si trasportavano olio, vino, salse, olive, miele, talora cereali, la cui forma e le cui caratteristiche tecniche offrono sicuri indizi circa il contenuto, la zona di produzione, la capacità, talora i produttori, consentendo di tracciare le principali rotte commerciali e in qualche caso di individuare le modalità stesse del commercio. Maria Luisa Stoppioni ha lavorato per alcuni anni presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, per la quale ha condotto numerosissime campagne di scavo, tra cui alcune di grande importanza e risonanza (porto bizantino di Classe, fornaci a Forlimpopoli e nel riminese, 'domus del giocatore' a Sarsina, 'domus del chirurgo' a Rimini, 'domus dei tappeti di pietra' a Ravenna). Attualmente è responsabile del Museo della Regina di Cattolica. Tra le sue pubblicazioni, numerosi articoli relativi alle fornaci e alle anfore, romane e bizantine, e il volume Con la terra e con il fuoco, Rimini 1993. L’ingresso è libero.

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