Il tema sottotraccia dell’edizione 2019 di RIMINI FOTO D’AUTUNNO potrebbe essere il viaggio.
Inteso nel senso forte, è il tema della “Transiberiana” di Marco Pesaresi, che completa la trilogia di Marco a cui il Comune di Rimini aveva finora dedicato le prime due tappe ideali (Underground, sulle metropolitane del mondo con le sue presenze umane eterogenee e dal forte impatto spettacolare e Rimini, un sguardo appassionato alla sua città, declinato in uno struggente b/n).
Il tempo di un viaggio è un campionamento esemplare del tipico lavoro che Marco Pesaresi sapeva fare sulle persone nel loro entourage sociale: ispirato, coinvolgente empatico. Di un’umanità partecipata e vissuta in prima persona fino al limite estremo della sofferenza fisica.
Ma il viaggio in territori più prossimi a noi se non addirittura antropologicamente intimi, è Dante esule 2019: percorso nell’Italia di oggi / atlante umano degli “esuli” in Romagna (…) un progetto che intende accostare Dante, grande esule storico, agli esuli del nostro tempo, sviluppando sempre nuove prospettive di interpretazione (…) L ‘idea per il nuovo Dante Esule 2019, è quella di creare un vero e proprio “atlante umano, paesaggistico e culturale” attraverso un viaggio che percorre tutta la Romagna, dai confini fino al centro e sulla riviera (…) Gli esuli di riferimento saranno coloro che fanno scelte di vita non comuni, gli artisti, chi ancora oggi crea forme artistiche e culturali “invisibili” ai più (…).
Locals è un percorso intorno al ritratto nella fotografia italiana contemporanea. Il ritratto è il genere fotografico per eccellenza, contempla la ragione prima per cui la fotografia è nata (anche se il primo “fototipo” pseudo-fotografico, quello di Niepce, cioè una architettura, conteneva in sé limiti tecnici che rendevano l’esercizio del ritratto ancora ostico e difficilmente esercitabile). Quale tipologia d’immagine migliore se non un ritratto è la quintessenza della fotografia, che per oltre un secolo ha rappresentato il riconoscimento personale per antonomasia? Ma qui il ritratto è presentato in una formulazione ambigua, massima attenzione al soggetto ma per dire molto di un mondo che spesso “attraversa”, tagliente, un’umanità altra, oltre i confini del visibile.
Ma fotografia, cioè il supporto che da sostanza e fondatezza ad un racconto storico, è anche quella che accompagna la narrazione sulla parabola umana e politica di Nikos Beloyannis, partigiano condannato a morte dal regime greco in piena guerra fredda.
Nell’ambito delle iniziative per il 75° anno della Liberazione della città, ACLI, ANPI e Istituto storico della Resistenza, portano a Rimini la mostra storico-fotografica “Nikos Beloyannis – Una vicenda umana, politica e di solidarietà internazionale”.
Continua altresì (dopo gli eventi delle edizioni precedenti) l’”indagine” sulla fotografia non-professionistica (un tempo sarebbe stata indicata come amatoriale con il suo tipico articolarsi in foto club). Con Mapparimini l'Associazione fotografica t.club ha curato un progetto/contest fotografico sul paesaggio urbano e il territorio di Rimini.
I risultati di questo primo anno di mapparimini saranno in mostra dal 14 settembre al 28 settembre da Ruggiero Cornici (Piazzetta San Bernardino, 5) con la terza ed ultima mappa del progetto e dal 5 ottobre con il gran finale ed i 9 finalisti selezionati da Marcello Sparaventi, Andrea Angelini ed Isabella Balena.
- Galleria dell’Immagine
Marco Pesaresi
Il tempo di un viaggio
7 settembre – 13 ottobre 2019
Inaugurazione sabato 7 settembre ore 18
Ingresso libero
«In queste fotografie riconosco la Russia (Transiberiana) che ho incontrato oltre un decennio fa e riconosco Marco che ho incrociato pochi mesi dopo la sua avventura russa, poco prima che partisse per il suo ultimo viaggio. Palpita in queste immagini il desiderio di contatto e di relazione, nonostante le difficoltà di comunicazione. Quasi ogni immagine è il frutto di un incontro, il tentativo di dialogo e di comprensione individuale e condivisa. Vi è complicità, seppure questa scaturisca anche solo per pochi secondi. Marco non si nasconde, non ruba le foto. I suoi passi, i suoi movimenti non sono silenziosi – lo sono forse i suoi pensieri e il suo desiderio di capire – ma si può quasi immaginare il suo sorriso fragoroso quando immortala la ragazza che mostra il seno e lo scatto repentino per catturare la ragazza bionda che vende lampadari sulla banchina del treno. In queste immagini si ritrovano molte delle cose che si amano della fotografia di Marco e si dovrebbero ricercare in tutta la fotografia. Queste immagini sono incontri prima di essere racconti, sono splendidi esempi della fotografia sincera e onesta che non ha la presunzione di spiegare ma vuole bensì prima capire.» (Davide Monteleone)
La mostra è accompagnata da una pubblicazione-catalogo di Postcart Edizioni per SI FEST, Associazione culturale Savignano Immagini SI FEST Savignano sul Rubicone, produttrice della mostra
- ALA NUOVA / primo piano
22 settembre – 10 ottobre 2019
Inaugurazione domenica 22 settembre ore 17
Ingresso libero
DANTE ESULE 2019: PERCORSO NELL’ ITALIA DI OGGI / ATLANTE UMANO DEGLI “ESULI” IN ROMAGNA
DANTE ESULE 2019 – ATLANTE UMANO ROMAGNOLO
Progetto di Giampiero Corelli
Con il contributo di:
Domenico De Martino, Annamaria Gradara, Marinella Freschi, Isabella Bordoni,
con la collaborazione di:
Massimiliano Cameli, Gabriele Zelli, Compagnia Il Tempo Favorevole - Mulino di Amleto Teatro
e il patrocinio di Comune di Ravenna, Comune di Rimini, Comune di Bagnacavallo, Comune di Misano, Comune di Portico di Romagna e San Benedetto, Comune di Santarcangelo di Romagna
Il viaggio di Dante iniziato nella sua “alta fantasia” nel 1300 continua nel mondo di oggi, proiettato inesorabilmente nel futuro: le sue parole continuano a risuonare per noi e per la” futura gente” alla quale Dante si è consapevolmente e profeticamente rivolto. Per il quinto anno consecutivo si propone un progetto che intende accostare Dante, grande esule storico, agli esuli del nostro tempo, sviluppando sempre nuove prospettive di interpretazione che colgano, accanto alle sofferenze degli “esclusi”, situazioni da difendere e da promuovere, così come, anche il poeta le aveva intuite e promosse: amore, bellezza, cultura, natura...
Dopo avere affrontato nel 2015, 750esimo anniversario della nascita del Sommo Poeta, le periferie di Firenze, gli sbarchi dei profughi nelle nostre coste e le situazioni di disagio a Ravenna, nel 2016 si è proposto l’incontro tra Dante, Gioacchino da fiore, e S. Francesco d 'Assisi nei luoghi dove hanno vissuto, promuovendo con spirito “rivoluzionario” l’amore per il bello, per la natura e per l’uomo nella natura. Il 2017 è stato l’anno dell’incontro tra due città, Ravenna e Riace che hanno in comune l’attenzione operativa per i valori fondamentali della persona, dell'integrazione, della cultura, portando avanti una politica del rispetto, spesso in contrapposizione ai tanti pensieri e atteggiamenti discriminanti sempre più diffusi nella nostra società. Nel 2018 abbiamo toccato il tema della violenza sulle donne e il femminicidio.
L ‘idea per il nuovo Dante Esule 2019 è quella di creare un vero e proprio “atlante umano, paesaggistico e culturale” attraverso un viaggio che percorre tutta la Romagna, dai confini fino al centro e sulla riviera.
Nella Commedia (ma non solo) Dante viator e pellegrino in terra e nei regni ultramondani, esule e viaggiatore, ha diffusamente nominato e raffigurato la Romagna (la Romandiola nel suo tempo), i suoi paesaggi, i suoi protagonisti positivi e negativi, cittadini appassionati, vittime indifese o dominatori violenti. Dopo la Toscana sua terra di origine, la contigua Romagna è la più citata. Nell’Opera emergono nitide immagini del paesaggio naturale e una sentita riproposta psicologica e umana di personaggi, conosciuti direttamente o per tradizione orale.
Il viaggio, in tutti i suoi aspetti, metterà in evidenza la vita intensa della Romagna di oggi, che con tutta la sua umanità continua ad accogliere attraverso i secoli il pellegrino Dante che fino alla fine, vive in ognuno di noi.
Gli esuli di riferimento saranno coloro che fanno scelte di vita non comuni, gli artisti, chi ancora oggi crea forme artistiche e culturali “invisibili” ai più ma capaci di colpire ed emozionare. Sono i “personaggi” apparentemente lontani che ritengo importante valorizzare, in un'epoca e in una società che sempre di più tende a non apprezzare il diverso.
Si prevedono, da settembre a dicembre 2019, inaugurazioni e mostre fotografiche itineranti partendo sempre da Ravenna, capofila e centro del progetto, dove un evento è già stato previsto, in collaborazione con l’amministrazione comunale, per il 21 settembre, per arrivare anche a Forlì e Rimini; una pubblicazione, una serie di interventi artistici, possibili convegni.
Il contenuto del progetto prevede una mostra fotografica, la presentazione del progetto e della pubblicazione fotografica, uno spettacolo di Teatrodanza creato appositamente per il progetto e ispirato ai contenuti dello stesso. Inoltre sarà necessario un tempo di prova dello spettacolo nella stessa giornata in orario antecedente l'evento o in altra giornata in orario da concordare nel rispetto delle vostre esigenze e delle nostre possibilità.
- ALA NUOVA / secondo piano
LOCALS
18 province italiane, 6 generazioni, 23 autori, 92 ritratti
A cura di Roberto Maggiori
22 settembre – 20 ottobre 2019
Inaugurazione domenica 22 settembre ore 17
Ingresso libero
L’esposizione proporrà ritratti di persone comuni lontane dagli stereotipi del reportage orientato alla cronaca (nera o rosa), ai volti noti, ai fatti eclatanti, alle situazioni esotiche, ecc…
Il focus sarà quindi su personaggi e luoghi d’affezione ripresi nella sfera “locale”, quotidiana, dell’autore non in occasioni “turistiche".
Si va da Nino Migliori con alcuni scatti del periodo Neorealista (prima poetica ad aver proposto consapevolmente una ripresa sul mondo quotidiano senza enfasi), a Italo Zannier (anello di congiunzione tra la fotografia neorealista e quella statunitense). Quindi a Guido Guidi (con i ritratti fatti agli amici a casa sua), per affrontare poi la ricerca linguistica sul dispositivo fotografico da Mario Cresci (Con un nuovo lavoro) a Fabio Sandri (gli ospiti del suo garage ricostruito dal suo gallerista) a Paolo Gioli (fototessere di 50 anni fa reperite sottocasa dal fotografo del suo paese e poi rielaborate), fino a Fabrizio Bellomo.
Ci saranno inoltre alcuni outsider come Roberto Salbitani fino a più recenti, autori emergenti come Jacopo Benassi, Nastynasty, Marcello Galvani ed altri di cui ho scelto lavori particolari in modo da mettere insieme un’offerta a tema, ma stilisticamente non troppo omogenea.
Il catalogo (Editrice Quinlan) sarà disponibile in mostra.
Roberto Maggiori
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EDITRICE QUINLAN
Moviproject Coop. Soc.
Via Roma, 2 - 62027
San Severino Marche (MC)
- SALA DELLE TECHE e CORRIDOIO MUSEO DELLA CITTA’
7 – 29 settembre 2019
Inaugurazione sabato 7 settembre ore 17
Ingresso libero
NIKOS BELOYANNIS
promossa da Acli/ANPI/Istituto Storico Resistenza
Nikos Beloyannis nasce il 22/12/1915 ad Amaliada, in Grecia. Sin da giovane è impegnato politicamente nella sinistra greca. Per le sue idee viene perseguitato e imprigionato.
Quando, prima l'Italia e poi la Germania,invadono la Grecia, pur essendo in stato di detenzione, riesce a fuggire e a partecipare alla resistenza armata.
Dopo la seconda guerra mondiale e la sconfitta dei Comunisti nella guerra civile greca, lascia il Paese.
Torna clandestinamente in Grecia nel 1950, è arrestato con l’accusa di essere membro di un partito dichiarato fuorilegge e spia dell'Unione Sovietica.
Viene processato da un tribunale militare.Tra i suoi giudici Ghiorgos Papadòpoulos che sarà il capo della giunta dei colonnelli greci (1967-1974).
In carcere scrisse «Il capitale straniero in Grecia» e «Progetto per una storia della letteratura neogreca».
Malgrado una campagna internazionale a suo sostegno a cui aderirono, tra gli altri, i lavoratori di molti Stati, Charlie Chaplin, Charles de Gaulle, Jean Cocteau, Jean Paul Sartre, Picasso, il 30 marzo 1952 venne fucilato.
La mostra ripercorre il periodo storico in cui è vissuto Beloyannis e prosegue fino al 1974, data in cui la Grecia ha raggiunto la normalizzazione democratica.
- CORNICERIA RUGGERO / Plance affissioni a Rimini
14 – 28 settembre 2019
T- club
mapparimini è un progetto/contest fotografico sul paesaggio urbano e il territorio di Rimini.
Gli autori: “Per cogliere i tanti lati di questa città, in continua evoluzione, abbiamo voluto stabilire delle regole e dei contenuti.
3 mappe e 3 azioni per catturare lo sguardo e per mappare la città attraverso le fotografie dei luoghi dove si svolgono queste azioni.
I luoghi scelti da individuare sono quelli dove si lavora, quelli della cultura e i luoghi di incontro.
Solo due regole: fotografie in verticale e a colori. Obiettivo finale è quello di realizzare una mostra “open air” per la città
con oltre 500 plance e l’allestimento di 4 mostre “tradizionali” da Ruggiero Cornici. Ogni mappa ha un solo giudice, diverso per ogni mappa, per permetterci di “vedere” unicamente con i suoi occhi.
Appendice finale una minimostra di 1 giorno di Federico Arcangeli alla Galleria dell’Immagine con presentazione nel giorno stesso
del libro dello stesso autore:
PLEASURE ISLAND, RIMINI – Un Viaggio Nella Terra Del Piacere