Rimini e Vasto, insieme per l’Adriatico nel nome dei capodogli

Giovedì 3 e venerdì 4 aprile anteprima del Festival dei Sette Capodogli di Vasto con incontri tra giovani, studenti ed esperti

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Rimini e Vasto, insieme per l’Adriatico nel nome dei capodogli

Giovedì 3 e venerdì 4 aprile Rimini ospita l’anteprima del Festival dei Sette Capodogli di Vasto con una due giorni di incontri tra giovani ed esperti, proiezioni e performance per stimolare una riflessione sullo stato dei nostri mari e sulle azioni per la salvaguardia dell’ecosistema marino.

Giovedì 3 e venerdì 4 aprile Rimini ospita l’anteprima del Festival dei Sette Capodogli di Vasto con una due giorni di incontri tra giovani ed esperti, proiezioni e performance per stimolare una riflessione sullo stato dei nostri mari e sulle azioni per la salvaguardia dell’ecosistema marino.

Perché Rimini e Vasto hanno deciso di occuparsi, insieme, di capodogli e balene?

Sebbene preziosissime ed essenziali nella formazione del plancton che sta alla base della catena alimentare marina, si tratta di specie in via di estinzione, braccate negli oceani e sempre più di frequente vittime di incidenti per l’eccessivo traffico di navi e mercantili, e per il disorientamento dovuto allo stress delle loro funzioni vitali a causa dei rumori che raggiungono le profondità del mare.

Il medio e alto Adriatico non sono i loro habitat poiché i fondali nei quali nuotano si aggirano sui 1000 metri di profondità. Eppure, sempre più spesso, anche in Adriatico accade di incontrare esemplari di questa specie, a volte vivi seppure sofferenti, ma più di frequente senza vita e vicino alla costa.

A Vasto, è rimasto un evento emblematico lo spiaggiamento del branco dei sette capodogli nel 2014 alla Riserva Aderci di Punta Penna, per il salvataggio dei quali si è mobilitata tutta la popolazione. E’ invece più recente, agosto 2024, il ritrovamento della balenottera comune della quale si è raccolta la carcassa a Muggia, nel golfo di Trieste.

Andando indietro nel tempo, è noto a tutti i riminesi l’avvenimento unico e straordinario per il nostro tratto d’Adriatico che il 4 aprile del 1943 vide un capodoglio lungo 12 metri arenarsi sulla spiaggia. “Era l’aprile del 1943. La Barafonda si svegliò con una grande sorpresa”, così inizia il racconto dello scrittore e commediografo romagnolo, Guido Lucchini, che scrisse un resoconto della vicenda entrata nell’immaginario collettivo riminese. A partire dalla citazione che il maestro Fellini fa nelle scene finali de La dolce vita e che prosegue nelle tracce cittadine fra la piazza della Balena alla ‘Barafonda’ dedicata proprio al grande cetaceo che si spiaggiò a Rimini, fino al murale di Pavolucci che si trova fra le storie dipinte sul retro delle abitazioni che costeggiano il Lungofiume degli artisti, realizzate da artisti locali e raffiguranti scene legate alla cultura marinara e alle storie di mare, arricchiti da poesie dialettali di Guido Lucchini, creando un legame indissolubile tra queste pitture contemporanee e le radici e tradizioni riminesi.

Basta plastica in Mare Network, ha partecipato all’edizione 2024 del Festival dei Capodogli che ha celebrato il decennale dell’evento di Vasto e di lì, per questa edizione 2025, l’organizzazione ha chiesto a Rimini di creare una sorta di gemellaggio ideale per proporre l’anteprima di quest’anno che avrà un seguito anche nel collegamento tra gli studenti dei licei omologhi nei due comuni. Con enti partner e il patrocinio del Comune di Vasto e del Comune di Rimini, l’associazione ha dunque organizzato la due giorni di anteprima riminese. Obiettivo: ripensare e divulgare soprattutto tra i giovani la nuova cultura di cambiamento e rispetto della natura del mare e delle sue risorse.

L’EVENTO. Giovedì 3 aprile al cinema Fulgor, ore 17,00. ‘Protezione del mare e delle sue risorse’ con la partecipazione delle classi del Liceo Scientifico e Musicale Einstein. Ha inizio con la proiezione del filmato sugli accadimenti a Vasto (da Report, ottobre 2024) a confronto con il ricordo dello scrittore romagnolo Guido Lucchini sull’uccisione del capodoglio a Rimini durante la guerra. Un racconto per immagini e suoni al quale hanno collaborato gli studenti del Liceo Einstein che hanno composto e suonato la colonna sonora. Se ne ragione nella tavola rotonda con Anna Montini (assessora ambiente Comune di Rimini), Gabriele Barisano (assessore ambiente Comune di Vasto), Franco Borgogno (ricercatore, scrittore, presidente onorario APS Basta Plastica in Mare), Vincenzo Olivieri (presidente Centro studi cetacei di Pescara), Franco Sacchetti (direzione artistica Festival dei Sette Capodogli). Coordina Manuela Fabbri, presidente associazione Basta Plastica in Mare Network.

Si prosegue Venerdì 4 aprile sulla spiaggia della Barafonda (San Giuliano Mare, Rimini). Con una piccola cerimonia per l’anniversario dello spiaggiamento del Capodoglio 82 anni dopo in piazzetta della Balena, caratterizzata dalla fontana disegnata dallo scultore Elio Morri, assieme alle classi dell’Einstein, a Valentina Ridolfi (assessora del comune di Rimini al Demanio e Pianificazione del Territorio), Anna Montini (assessora alla transizione ecologica del comune di Rimini) e con Franco Borgogno (presidente onorario Basta Plastica in MARE Network). A seguito del ‘cleanup’ sulla spiaggia con gli studenti del Liceo Scientifico e Musicale Einstein, Franco Sacchetti (direttore artistico Festival dei Sette Capodogli di Vasto) disegnerà la sua sagoma sulla sabbia, esattamente nel luogo in cui la balena è stata uccisa. Una lezione all’aperto sul ruolo dei grandi cetacei nei mari è tenuta da Vincenzo Olivieri (presidente Centro Studi Cetacei di Pescara) che ha partecipato al salvataggio dei capodogli di Vasto nel 2014 a Punta Penna.

Il progetto si inserisce nell’ambito del progetto europeo Re-value,  finanziato dal programma Horizon Europe – Ricerca e Innovazione Azioni di supporto per il miglioramento della neutralità climatica delle smart cities, che è volto a sostenere il percorso di 9 città europee che si affacciano sul mare (waterfront cities) verso la neutralità climatica, sviluppando e condividendo un approccio integrato (olistico) per affrontare le sfide sistemiche interconnesse che le città devono affrontare oggi.

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Ultimo aggiornamento

31/03/2025, 13:39